Gazzetta di Reggio

Fotografia Europea

“Meditations” a Palazzo Magnani: la prima volta di Susan Meiselas

Giulia Bassi
“Meditations” a Palazzo Magnani: la prima volta di Susan Meiselas

Reggio Emilia: retrospettiva della fotografa americana mai presentata in Italia

27 aprile 2024
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Reggio Emilia Ancora una volta è Palazzo Magnani a ospitare la mostra storica di questa edizione di Fotografia Europea che è la prima retrospettiva mai presentata in Italia di Susan Meiselas, fotografa americana nota soprattutto per il suo lavoro nelle aree di conflitto dell’America Centrale (1978-1983) e in particolare per i suoi potenti scatti della rivoluzione nicaraguense. La mostra, intitolata “Mediations”, raccoglie una selezione di opere che vanno dagli anni Settanta a oggi e rivela, attraverso le diverse forme che la Meiselas adotta per ampliare la sua opera - oltre al reportage fotografico tradizionale, anche installazioni, libri, film - il suo approccio unico di fotografa, che mette costantemente in discussione lo status delle sue immagini in relazione al contesto in cui vengono percepite, spaziando dalla dimensione personale a quella geopolitica. Nelle sue opere Meiselas, coinvolge i soggetti in un'incessante esplorazione e sviluppo di narrazioni, lavorando spesso su lunghi periodi e su un ampio ventaglio di paesi e soggetti: dalla guerra alle questioni relative ai diritti umani, dall’identità culturale all’industria del sesso.

Riapre, per l’occasione, la splendida Villa Zironi, gioiello dell’architettura liberty con la mostra a cura di Marina Dacci: “Radici” di Silvia Infranco che sviluppa una ricerca che ha fatto della materia naturale il soggetto e l’oggetto delle sue opere. Negli ultimi anni si è orientata sullo studio degli erbari, sulla farmacopea e sui processi di cura arcaici e rituali rinvenuti in manoscritti e in testi a stampa antichi. La mostra intesse un discorso ideale partendo dai pensieri di Sant’Agostino, con l’Erborario Naturale di Santo Spirito della Collezione dei Musei Civici, per sviluppare delle riflessioni sul rapporto tra uomo e natura nell’ambito dell’approccio fitoterapico con particolare attenzione ai risvolti magici, simbolici ed alchemici intervenuti nel corso dei secoli. Dalle radici scaturisce un percorso che coniuga arte processuale, elementi di botanica, antropologia medicina e storia delle religioni e l’opera che ne scaturisce vuole creare un ponte ideale tra un sapere dimenticato e la contemporaneità tecnico scientifica.
G.B.

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