Gazzetta di Reggio

L’intervista

Al teatro Valli arriva “Saranno famosi”: «Vedrete che energia»

Davide Berti
Al teatro Valli arriva “Saranno famosi”: «Vedrete che energia»

Alice Borghetti è la protagonista del musical Fame: «Il sogno che si concretizza ti può davvero cambiare la vita»

03 maggio 2024
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Reggio Emilia Immaginate di tuffarvi nell’esclusiva scuola di Performing Arts di New York, tra i sogni di ragazze e ragazzi desiderosi di affermarsi nel mondo dello spettacolo. Musica, canto, danza. In un’altra parola, arte. Quella che tutti gli artisti inseguono per anni. Come lei, che sul palco sarà Carmen Diaz, ma nella vita di tutti i giorni è Alice Borghetti. È la giovanissima protagonista di “Saranno famosi - Fame Il Musical”, allestimento di Fabrizio di Fiore Entertainment con la compagnia Roma City Musical e la regia di Luciano Cannito pronto a riempire il teatro Valli da venerdì 3 maggio a domenica 5 maggio. Un successo che torna dopo i fasti della serie televisiva anni Ottanta. Ma i giorni sono i nostri, dei Leroy moderni, con i problemi di oggi. Alice Borghetti, romagnola con particolare seguito nei teatri emiliani, sarà tra le più attese.



Cosa si deve aspettare il pubblico?

«Credo che il nostro Fame sia uno spettacolo con un grande potenziale. Siamo un cast di artisti molto affiatati, sin dal primo giorno, e l’energia che circola fra di noi e sul palco coinvolge pienamente anche il pubblico. È davvero uno spettacolo adrenalinico che permette di vivere emozioni forti e contrastanti».

Riavvolgiamo il nastro. Come è finita sul palco?

«Ho cominciato a studiare danza a 5 anni, sono partita dal folk romagnolo e dalle danze caraibiche. A 11 anni ho iniziato a studiare danza classica, modern, tip tap e musical alla Dance Dream di Cesenatico di Ilaria Esposito. Già dai primi anni di studio ho frequentato stage di danza e musical all’estero e per tutta Italia, questi ultimi organizzati da Christian Ginepro, figura fondamentale nel mio percorso, che mi ha sicuramente portata ad apprezzare ulteriormente il musical. Nel 2022 mi sono laureata in recitazione alla BSMT di Bologna diretta da Shawna Farrell, un’accademia di musical eccellente che ha migliorato e messo a fuoco le mie qualità e la tecnica».

Come considera questo ruolo in Fame?

«È la prima produzione da professionista. Gli spettacoli professionali che porto nel cuore sono stati quelli della BSMT, come Bring It On, Somethin’ Rotten, City of Angels e in particolare Nine, con il quale mi sono esibita proprio a Reggio Emilia al teatro Valli».

Momenti di sconforto?

«Finita l’accademia, da un giorno all’altro mi sono ritrovata disoccupata e avevo la sensazione di dover ricostruire tutta la mia vita da capo. Ho passato l’autunno, l’inverno e la primavera a fare audizioni ma nessuna andava a buon fine. Così ho cominciato a mettermi in discussione e a domandarmi se fosse realmente la strada giusta per me. Mi sentivo come se l’arte mi avesse voltato le spalle, ma non ho perso le speranze, sono andava a lavorare in un villaggio turistico come ballerina e cantante e tornare sul palco, stare a contatto con il pubblico mi ha fatto ritrovato la fiducia in me stessa».

Chi l’ha sostenuta?

«Ho avuto la fortuna di essere circondata da persone che credessero in me sia come persona sia come artista, a partire dai miei genitori e i miei familiari che mi hanno sempre appoggiata durante il mio percorso. Sin da piccola ho avuto insegnanti che mi hanno dato fiducia riconoscendo in me un fuoco che, anche grazie a loro, non si è mai spento».

Momenti indimenticabili?

«Uno dei momenti più belli che porto nel cuore è molto recente, quando con Fame siamo andati a Bologna e più di 100 persone, fra le quali le più significative nel mia percorso artistico e non, sono venute a vedermi, a sostenermi e a fare il tifo per me. Un altro momento incredibile è stato quando Luciano Cannito, il regista di Fame, mi ha chiamata per comunicarmi che sarei stata la protagonista del musical. In quell’istante ho realizzato che i sacrifici non sono stati inutili e la consapevolezza di sé e la costanza ti portano, con il tempo, a concretizzare i sogni e a cambiare la tua vita».

E il futuro?

«L’obiettivo che mi pongo è quello di essere un giorno un punto di riferimento per i più giovani e non, che credono nell’arte e vogliono fare dell’arte il proprio mestiere o, come nel mio caso, sentono che sia una vera e propria vocazione. Il mio obiettivo è quello di emozionare le persone e lasciare loro della bellezza, dell’incanto che faccia sognare come bambini e sappia mettere in discussione la proprio identità. Credo che l’essere umano ne abbia particolarmente bisogno in questo periodo storico; bisognerebbe fare una rivoluzione della persona riscoprendo la libertà di espressione, di creare bellezza per combattere l’ignoranza».

Chiudiamo con un sogno.

«Continuare a vivere di arte, in tutte le sue forme, non fermarmi mai e continuare a crescere. Sogno di proseguire per questa strada e fare ruoli sempre più importanti nel musical e magari anche nella prosa e nel cinema». l

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