Gazzetta di Reggio

Venerdì 24 maggio e domenica 26 maggio

Da Pergolesi a Donatoni: lo strano incontro di due opere

Giulia Bassi
Da Pergolesi a Donatoni: lo strano incontro di due opere

Reggio Emilia: anteprima di Festival Aperto al Teatro Ariosto con “La serva padrona” e “Alfred, Alfred”, alla regia Claudia Sorace

21 maggio 2024
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Reggio Emilia Ritorna all’opera la Fondazione I Teatri con una produzione originalissima, che è anche un’anteprima di Festival Aperto, composta da un dittico i cui titoli sono di epoche diverse: “La Serva padrona” di Giambattista Pergolesi del 1733 e “Alfred, Alfred” di Franco Donatoni del 1992. «Il tentativo è stato quello farle diventare una cosa sola prima di tutto dal punto di vista narrativo». A dirlo Claudia Sorace, regista e scenografa che sta mettendo a punto lo spettacolo in programma venerdì 24 maggio (ore 20) e domenica 26 maggio (ore 15,30) al teatro Ariosto.

Di estremo interesse “Alfred, Alfred” che nasce da un’esperienza di ricovero vissuta dall’autore, Franco Donatoni, nel 1992 all’ospedale di Melbourne: un viaggio sospeso tra la surrealità delle visioni di un malato e la realtà della vita ospedaliera, altrettanto surreale. Diviso in sei scene e sei intermezzi, il libretto parte dai dialoghi della quotidianità ospedaliera, dove il malato/Donatoni è nel suo letto, mentre intorno succede di tutto. «Si parla di un fatto realmente accaduto – prosegue la regista –. Il protagonista, durante il ricovero, è visitato da infermieri, dottori, dalla fidanzata, dalla zia che gli racconta di quelli che sono morti nel frattempo. Ha lo sguardo allucinato, tutti i personaggi, truccatissimi, sono folli e la vicenda è sopra le righe come, del resto, lo sono certi sogni. In realtà siamo portati a pensare che quest’uomo sia l’Uberto, il protagonista de “La Serva Padrona” che sta avendo un incubo: in “Alfred” si raccontano le paure di Uberto.

Infatti, quando inizia l’altra opera, il protagonista si alza dallo stesso letto: nasce da qui il legame narrativo che giustifica il cambio di linguaggio. Così si abbatte la distanza dei due secoli e il personaggio dell’opera di Pergolesi avrà un taglio diverso fuori dai cliché dell’opera settecentesca».

Puntuale e argomentata è la riflessione di Claudia Sorace che è componente insieme a Riccardo Fazi di Muta Imago. «Nella nuova ottica – spiega Sorace – la protagonista della Serva Padrona e la sua storia vengono raccontate attraverso il vero senso delle parole, per cui lei non è una banale Colombina: ho cercato di liberarla da tutto questo e di rivelare l’intelligenza di questa donna che vive nella stessa casa, molto bella, di quest’uomo perseguitato dall’idea di invecchiare e morire». Ecco dunque La Serva Padrona in un contesto contemporaneo, dove Uberto è l’uomo protagonista dell’incubo di Alfred. Peraltro era innovativa anche allora quando fu rappresentata a Parigi nel 1752; era apprezzata dagli illuministi francesi poiché la trama parla di questo scarto sociale: la serva intelligente che può diventare padrona. «Serpina riesce nell’intento di conquistare Uberto proponendogli un altro tipo di mondo, gli impone la sua visione. Infatti quando lei riesce a sposarlo, avviene sulla scena uno stravolgimento temporale. Per questo non apparirà la bella casa borghese ma la famosa immagine di Delacroix della Libertà, per indicare gli anni della rivoluzione perché i due servi (in scena anche il ruolo muto di Vespone) vogliono rovesciare il mondo. In questo senso la debolezza di Uberto è la debolezza dell’Ancient regime con le fragilità dell’uomo incarnato da Alfred Alfred che non sa vivere. Alla fine, il matrimonio di Serpina è una decisione razionale: non c’è moralità che ci impedisce di sposarci, per cui «tu Uberto mi devi rendere padrona perché tutti e due miglioreremo la nostra condizione».

Nel cast di “Alfred, Alfred” figurano Maria Eleonora Caminada, Matilde Lazzaroni, Elena Coscia, Elena Tereshchenko Chiara Ersilia Trapani, Michele Gianquinto, Niccolò Roda, Samantha Faina, Clara La Licata, Liga Liedskalnina. Franco Donatoti (ruolo muto) è Giuseppe De Luca che ne “La Serva Padrona” è Uberto; con lui Samantha Faina nel ruolo di Serpina, e Gabriele Matté nel ruolo muto di Vespone; Icarus Ensemble è diretto da Dario Garegnani.l