Gazzetta di Reggio

Sabato 1 e domenica 2 giugno

L’intrigante storia del punk emiliano fa tappa al Circolo Arci Rondò

Adriano Arati
L’intrigante storia del punk emiliano fa tappa al Circolo Arci Rondò

La prima scuola di storia orale nel paesaggio punk emiliano a cura di Daniele Valisena e Antonio Canovi

30 maggio 2024
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Reggio Emilia Cavazzoli ospita la prima scuola di storia orale nel paesaggio punk emiliano. È una proposta intrigante quella in programma sabato 1 e domenica 2 giugno, organizzata dall’Aiso, l’Associazione Italiana di Storia Orale, di cui fanno parte i due ricercatori reggiani Daniele Valisena e Antonio Canovi.

Che l’iniziativa si svolga a Reggio Emilia non è un caso. La scuola ha come base una ricerca di storia orale iniziata nell’autunno del 2023 «che tenta di ricostruire la prima scena punk emiliana, intervistando chi dal 1979 in poi suonava, ascoltava punk, partecipava al “giro”, c’era. Se tutti (o quasi) conoscono i Cccp, non tutti conoscono i nomi e le opinioni di chi portava le creste colorate in una Reggio Emilia “rossa” ben prima dell’esplosione del famoso gruppo dalla iconografia sovietica. Un movimento che univa diverse città della pianura, e che attraversa con le proprie storie di vita la storia nazionale degli anni post ‘77 e l’inizio degli anni ‘80».

Nella due giorni si ragionerà di «storia, musica, resistenza, cultura e mito dell’Emilia e di Reggio Emilia, e di come questa memoria / passato mitico sia stata la base attorno a cui una cultura si è sviluppata e una comunità si è raccontata in maniere molto diverse attraverso il tempo». I partecipanti si divideranno tra esplorazioni, momenti di approfondimento, incontri con testimoni e ovviamente musica e dj set, nella serata di sabato. Oltre a pranzi e cene della tradizione emiliana. La base dei lavori sarà il circolo Arci Rondò di Cavazzoli, altro luogo tutto tranne che casuale. Cavazzoli di suo ha «una storia che riassume in sé un po’ tutto il mito dell’Emilia: piccolo centro abitato nella campagna mezzadrile appena fuori la città, è il paese natale di Cesare Campioli: sindaco della Liberazione e primo storico sindaco di Reggio Emilia comunista (fino agli anni ’60). Un passato da migrante a Parigi, dove ha imparato il suo mestiere di imprenditore, Campioli ha partecipato alla Resistenza in Francia prima, per poi tornare a Reggio e contribuire alla sua ricostruzione sociale, politica, economica e culturale dal 1945 in avanti».

Ed è il paese del Rondò, «nato lì dove c’era la vecchia Coop di consumo socialista, uno dei locali più importanti a livello di ballo liscio, ma anche base di tante storiche feste dell’Unità e sede del vecchio presidio locale del Pci e del Psi». In poco tempo, si può raggiungere Cavriago, il paese di Lenin, così come Barco, il borgo in cui nacque Tienno Pattacini, inventore del Battagliero, il liscio militante reggiano che hanno ripreso anche i Cccp. «Tra Reggio e la villa ci sono poi locali da ballo storici quali l’ex Fonderia Italghisa, si attraversa il Tiro a Segno, il luogo dell’eccidio dei sette fratelli Cervi…sacro e profano si mischiano e si confondono come i profumi dell’erba tagliata e quelli del gnocco fritto in una umida notte d’estate attorno alla via Emilia». Per altre informazioni, visitare il sito www.aisoitalia.org. © RIPRODUZIONE RISERVATA