Gazzetta di Reggio

Il concorso per quartetti d’archi

Il Borciani alle battute finali: «Una qualità mai vista prima»

Giulia Bassi
Il Borciani alle battute finali: «Una qualità mai vista prima»

Il direttore dei Teatri Cantù: «Una grande competizione per i giovani quartetti d’archi ma anche un’occasione di festa per la città»

16 giugno 2024
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Reggio Emilia «Alla fine, è stato un po’ quello che volevamo. Che il concorso fosse una settimana di grande competizione per i giovani quartetti d’archi ma anche un’occasione di festa per la città. Per dare qualche numero, chi veniva a teatro in questi giorni poteva godere di ben cinquanta ore di musica e sono state circa 150 persone molte delle quali straniere». A dirlo è il direttore dei Teatri, Paolo Cantù, a poche ore dal concerto in cui si esibiranno i tre quartetti che la giuria ha promosso alla fase finale del Concorso internazionale per Quartetto d’Archi Premio Paolo Borciani che si terrà oggi alle 16. «Chi voleva, in questi giorni, poteva godersi la musica dentro il teatro insieme a una serie di attività fuori, all’interno di cornici meravigliose, luoghi ideali per ospitare la musica: e questo è successo con la collaborazione degli studenti del Conservatorio “Peri”. Sono stati splendidi insieme ai loro docenti e al direttore che ha accompagnato e sostenuto l’iniziativa con entusiasmo. Così il pubblico, finite le prove, usciva dal teatro e si rapportava con la città per godersi altra musica offerta da gruppi di giovani allievi, molto preparati, che si sono misurati con autori conosciuti ed amati come Piazzolla e Morricone, Verdi, Sondheim, Nyman, passando da Catomes Tôt al Caffè Arti e Mestieri e fino al Parco del Popolo». Proprio al Parco del Popolo si è tenuto un concerto di grande suggestione con le percussioni disposte intorno alla fontana. «Devo dire che Simone Beneventi, il loro docente – prosegue Cantù – ha fatto davvero un grande lavoro chiamando la gente a muoversi intorno ai musicisti mentre suonavano. Ieri sera (venerdì, ndr) abbiamo chiuso i concerti collaterali con un’iniziativa, alla Collezione Maramotti (Max Mara è nostro grande partner), mai organizzata nel corso delle edizioni del Premio Borciani: in quella sede, per l’inaugurazione della mostra The Whale della pittrice americana Anna Conway, c’è stato un concerto con Giovanni Mareggini flauto, Giampaolo Bandini chitarra, Andrea Cavuoto violoncello e Kumi Uchimoto pianoforte con un programma dedicato al tema della balena, tra cui “In acque solitarie”. Una glossa a margine di Moby Dick di Gentilucci». Da sempre, il Valli si trasforma quando c’è il Premio Borciani e quest’anno ha accolto le persone anche per un aperitivo sotto il loggiato.

Da parte sua, il responsabile artistico Francesco Filidei ci assicura del livello assolutamente alto dell’edizione di quest’anno. «Una qualità così non l’ho mai riscontata prima... È stata un’edizione davvero eccezionale – commenta –. Sono rimasto anche colpito dal fatto che i quartetti giovani vivono la musica del ‘900 come repertorio assimilato alla stregua dei capolavori romantici. E il pezzo contemporaneo di Gérard Pésson Quartetto n. 4 “natura smarginatura” mi è apparso di gran valore: molto raffinato e con diverse citazioni di Ravel ma anche Bruckner: tra l’altro ognuno dei quartetti l’ha reso in modo diverso, dando visioni alternative della stessa materia viva».l