L’ivoriana Manou Gallo live ai Chiostri di San Pietro
Reggio Emilia: la cantante e bassista presenta stasera “Afro Bass Fusion”
Reggio Emilia Un’occasione unica per conoscere tanti ritmi e tante lingue d’Africa grazie a un’artista duttile e dal grande talento. È un concerto davvero intrigante quello in programma questa sera (ore 21.30) ai Chiostri di San Pietro, la nuova tappa della rassegna Mundus promossa da Ater che vedrà protagonista la cantante e bassista ivoriana Manou Gallo. Da quasi trent’anni attiva in Europa, con base in Belgio, ha collaborato con tante band africane e non solo, tra cui le Zap Mama, prima di intraprendere una carriera da solista.
Il suo quinto disco, “Afro Bass Fusion”, pubblicato nell’ottobre, è un omaggio ai maestri ispiratori, capisaldi della world e della musica africana chiamati Fela Kuti, Manu Dibango, Franco Luambo, Aïcha Kone, Soro N'Gana e Marcelin Yacé. A Reggio proporrà la versione dal vivo di questo tributo, unita a tanti brani propri interpretati da una formazione di veterani, composta dal batterista Pit Cedric Huseyn, dal chitarrista Joël Rabesolo Andrianantenaina, dal tastierista Philippe Reul, dal trombettista Ruben Hernandez Gonzalez e dal sassofonista Gaspard Gierse.
Una sera di ritmi, sincopi e rispetto per la parte più antica del suono umano. «In quanto musicista africana e bassista il groove e il ritmo sono molto importanti nella mia musica e nel modo in cui suono il basso, sono una donna del groove, ho iniziato con le percussioni, oggi la mia tecnica è basata sul ritmo», ribadisce la Gallo.
Un aspetto sottolineato dalla voglia di rivedere i brani di celebri signori del ritmo: «Fela Kuti e Manu Dibango sono degli esempi per me, hanno rivoluzionato l’uso dello strumento, hanno apportato un approccio diverso, è questo il percorso che voglio intraprendere», spiega. «Questi grandi musicisti che ho interpretato hanno segnato la mia infanzia, mi hanno fatto sognare, volevo essere come loro, volevo suonare la musica come fanno loro e per me è un piacere enorme rendere loro omaggio e suonare la loro musica dal vivo è un’emozione forte».
Il tutto con una formazione solida e arricchita dai fiati: «Ho sempre amato gli ottoni, trovo che apportino precisione al groove al break e nella mia musica dialogano con le armonizzazione del mio basso. Devo dire che gli ottoni hanno sempre maggior importanza nella mia proposta».
In un’ottica europea, poi, l’immaginario vetusto sulla musica africana è quello di un ambiente segnato da protagonisti maschili, con qualche rara eccezione alla voce. Il primo pensiero non va a una virtuosa del basso, come nel caso della Gallo: «Faccio parte di quella generazione di donne africane che vogliono essere libere, è vero che non esistono molte strumentiste africane, ma credo che nei prossimi vent’anni ne vedrete molte», assicura sorridendo.
Nel suo caso, può aver aiutato l’esperienza pop con le Zap Mama? «Zap mama è stata per me una esperienza molto arricchente, mi ha permesso di scoprire il mondo e di conoscere musicisti e condividere con loro bei momenti, oggi sono la donna che sono, con la mia esperienza – riflette –. Ora ho la mia carriera e so dove voglio arrivare, come dico sempre il basso è il centro della mia musica, il groove la strada sulla quale cammino, oggi si ascolta la mia musica, ho faticato molto per arrivare dove sono e ne vado fiera».
I biglietti costano 15 euro e si possono acquistare sul circuito Vivaticket o al Valli.
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