Estate popolare, ultima settimana tra spettacoli e film sotto le stelle
Reggio Emilia: i Cattivi Maestri in scena in piazza San Zenone e nello spazio Sottoponte
Reggio Emilia Ultima settimana per Estate popolare, il cartellone di cento iniziative a cielo aperto che da giugno a settembre anima 14 quartieri di Reggio Emilia. Una proposta di Acer e Comune di Reggio Emilia - Assessorato alla Casa, con il sostegno di Iren. Un doppio appuntamento teatrale con la compagnia Cattivi Maestri chiude il progetto multidisciplinare, “Il cerchio del mondo” a cura del Teatro dell’Orsa. Oggi (ore 17.30) in piazza San Zenone va in scena “Un brutto anatroccolo”, spettacolo di teatro per famiglie (da 4 anni) ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen. «Chi è quell’anatroccolo che scappa dalla sua fattoria – si legge nelle note dello spettacolo – che corre, inciampa, si nasconde? Perché scappa? Il mondo fuori è così grande, forse troppo grande per lui. Ce la farà? Ce la farà e un giorno, guardando il suo riflesso su uno specchio d’acqua, scoprirà di non essere più quel brutto e goffo anatroccolo, quell’anatroccolo così strano che veniva rincorso e beccato dagli animali del suo stesso cortile. Ma questo lo scoprirà solo dopo un lungo e faticoso viaggio alla ricerca di una nuova casa, di nuovi amici, di qualcuno che lo accolga così com’è. Per quanto ci si possa credere brutti, o gli altri ci facciano sentire diversi, c’è e ci sarà sempre un posto dove non saremo mai fuori luogo. Un luogo e un tempo in cui scoprirsi dei bellissimi cigni».
Domani (ore 17.30) nel nuovo spazio culturale urbano Sottoponte in via Turri 49 i Cattivi Maestri mettono in scena lo spettacolo di narrazione “Il gigante egoista”, tratto dall’omonimo racconto di Oscar Wilde. La storia dell’amore di un gigante per il proprio giardino, un amore assoluto ed esclusivo. Un amore dove non c’è posto per nessuno se non per il gigante stesso. Per questo, quando i bambini entrano nel giardino costruisce un grosso muro. Un muro alto che non lascia passare nessuno, spesso come una corazza. Ma non c’è muro largo e alto entro il quale non poter fare una breccia. Centrale in questo racconto di Wilde è l’immagine del giardino come luogo del cuore. Ciò che succede al giardino, succede anche al cuore del gigante. Il gelo, la neve, la grandine diventano stati dell’anima. L’incontro con il bambino, bisognoso d’aiuto perché non riesce a salire sull’albero dà l’occasione al gigante/adulto di uscire fuori dalla sua corazza. Il prendersi cura del bambino aiuta il gigante ad uscire da quel gelo in cui si era cacciato. Ma ciò che è importante, scopre che il proprio giardino era vuoto senza quel bambino, senza quei bambini. L’amore fa scoprire al gigante il vuoto del proprio egoismo. Nessuno può bastare a sé. È questo che forse impara il Gigante. Nella fiaba di Wilde i bambini sono accomunati alla primavera, il loro affacciarsi nel giardino fa rifiorire le piante, gli alberi. Rappresentano quel tempo in cui la vita si affaccia impetuosa e vitale, come la gemma sotto la corteccia. A quel primo tempo Wilde attribuisce il coraggio di osare, di sognare di oltrepassare i muri, nonostante le regole e le convenzioni che vorrebbero rispettati i divieti del Gigante. A loro e agli adulti/giganti, Wilde dedica questa fiaba.
Sabato 14 settembre (ore 21) gran finale di Estate popolare al parco Santa Maria (accessi da via Dante, viale Piave e vicolo Venezia) con il Cinemobile di Arci Reggio Emilia che proietterà sotto le stelle “Miracolo a Le Havre”, film del 2011 diretto da Aki Kaurismäki. In apertura, proiezione dello shortdoc “Via Roma ama nasconderti” per la regia di Filippo Feel Cavalca, una produzione Feel for Films. Dalle 19.30 aperitivo e grigliata al parco a cura di Via Roma Zero.
Il film racconta le vicende di un lustrascarpe che cerca di salvare un ragazzino africano immigrato illegalmente nel porto francese di Le Havre. Il protagonista, Marcel Marx, è un ex scrittore bohémien divenuto lustrascarpe, sposato con Arletty. I due anziani coniugi conducono una vita dimessa in un quartiere povero di Le Havre. Un giorno Marcel incontra Idrissa, un ragazzo di colore appena arrivato dall'Africa e ricercato dalla polizia perché immigrato clandestinamente. Decide di aiutarlo e di nasconderlo a casa propria finché non riesce a raccogliere il denaro necessario a pagare al ragazzo un viaggio da clandestino attraverso La Manica verso Londra, per ricongiungerlo alla madre. Nel contempo il protagonista deve affrontare il ricovero della moglie, colpita da una malattia giudicata incurabile dai medici. Il protagonista riesce nell'impresa di salvare il ragazzino africano dall'espulsione, aiutato dalla solidarietà del quartiere e da un commissario di polizia compiacente. L'intera vicenda aiuterà il protagonista a divenire più maturo e responsabile; inoltre la insperata guarigione della moglie e il successo nel ricongiungere il ragazzino alla madre costituiscono per Marcel e l'intero quartiere un duplice miracolo, sottolineato nel finale dalla inconsueta fioritura del ciliegio del protagonista.l
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