Dr.Jekyll e Mr Hyde al teatro di Scandiano
Giovedì sera (ore 21) a Scandiano in un’atmosfera da thriller psicologico
Scandiano La stagione teatrale del Boiardo, a cura di Ater Fondazione, prosegue giovedì sera (ore 21) con “Il caso Jekyll”. Sulla base del romanzo di Robert Stevenson, “Lo strano caso del Dr. Jekyll e di Mr. Hyde”, lo spettacolo si avvicina alla nostra contemporaneità con una atmosfera da thriller psicologico. Sergio Rubini, in veste di narratore, firma anche la regia, e un poliedrico Daniele Russo interpreta il doppio Jekyll-Hyde.
Un’interpretazione del romanzo originale che si distacca dall'allegoria fantastica per offrire uno sguardo psicanalitico più attuale. Attraverso il personaggio di Jekyll, lo spettacolo esplora i temi dell'inconscio e del doppio, riflettendo sull'importanza del dialogo con il proprio inconscio e la condivisione di questa parte di sé con gli altri, per prevenire la solitudine e l'oscurità che possono derivare dall'ombra rimossa e ignorata. Lo spettatore viene accompagnato per mano negli inferi, per farlo sbirciare nel mistero e nel terrore di una true crime story.
Dalle note di regia di Sergio Rubini: «Il nostro testo, infatti, spogliato da qualsiasi soluzione allegorica usata da Stevenson - che dà il carattere fantastico a tutta la storia, come la metamorfosi di Jekyll in Hyde attraverso un esperimento chimico, la cosiddetta “pozione” - è piuttosto un viaggio nell’inconscio, nella fattispecie di un famoso luminare della medicina, Henry Jekyll, che ambendo all’individuazione di quelle che sono le cause della malattia mentale, si fa cavia e diventa poi vittima delle sue stesse teorie, tirando fuori dalla caverna del conscio ciò che è a lui stesso nascosto, la sua ombra, il suo Hyde. Da ciò si evince chiaramente come il racconto da cui siamo partiti sia in effetti solo d’ispirazione a una storia più vicina ai temi della nostra contemporaneità, offrendo allo spettatore la possibilità non solo di rispecchiarsi in quelli che sono i pericoli ma anche i piaceri che scaturiscono dalla propria ombra, ma anche di essere spunto di riflessione sulla necessità di dialogare col proprio inconscio, portarlo fuori e condividerlo con la collettività per evitare che la nostra ombra scavi in solitudine nel nostro io un tunnel di sofferenze e violenza».
Tornando al dottor Henry Jekyll, figura rispettata nel panorama scientifico della fine dell’Ottocento, si immerge in una ricerca solitaria sui disturbi psichici, portandolo a identificare la radice di tali disturbi nel conflitto tra l'Io e la sua Ombra, l'Inconscio.
Contrariamente alla repressione dell'Ombra proposta dalla tradizione, Jekyll propone un dialogo costruttivo con essa, riconoscendone la natura complessa e creativa. Sperimentando le proprie teorie su se stesso, libera la sua Ombra, Edward Hyde, il quale, anziché conformarsi al dialogo razionale, manifesta un lato malvagio e violento, prendendo il sopravvento sulla vita di Jekyll.
Le conseguenze di questo esperimento si ripercuotono su Jekyll e sulla sua cerchia sociale, portandolo ad affrontare la difficile decisione di continuare a nutrire Hyde o eliminarlo, anche a costo della propria vita.
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