Gazzetta di Reggio

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Sanremo, le pagelle della seconda serata: l’improbabile scelta dei co-conduttori

Chiara Cabassa
Sanremo, le pagelle della seconda serata: l’improbabile scelta dei co-conduttori

Elodie del domopak alle piume, Fedez da rapper a bravo ragazzo

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Ma come sono conciate le Nuove Proposte? Maria Tomba cerca “good vibes” in pigiama. Alex Wyse si pensa “Rockstar” con pantaloni rossi e camicetta (di gomma?) azzurra. Vale LP e Lil Jolie, con tanto di cartelloni gialli a puntare i fari politici sul “consenso”, neanche il tempo di togliersi i caban, cantano la loro “Dimmi tu quando sei pronto per fare l’amore” e se ne vanno. Settembre, stile Harry Potter, incanta con il suo sorriso e sorprende con “Vertebre”. Doppia sfida con il televoto che incorona Alex Wyse e Settembre. A presentarli un Alessandro Cattelan molto english e molto pronto alla conduzione del Festival. Lui nega. Non è il suo obiettivo. Il nostro sì. Voto 8 (per il futuro conduttore).

Stregati da Damiano  Anche a Lucio Dalla sarebbe piaciuto. Il Festival è subito decollato con il super ospite, Damiano David, e una magica versione di “Felicità”. Accanto a un inarrivabile Damiano un meraviglioso Alessandro Borghi che, accanto il piccolo Vittorio, ci racconta di quell’attimo che separa l’infanzia dalla maturità. Tant’è. La presenza di Damiano, il volto di un angelo maledetto, la voce autentica di un grande artista, un’interpretazione da brividi vale la serata. E tutte le donne dai 16 ai 100 anni ringraziano. C’era bisogno c’è bisogno di bellezza. Non andare via Damiano. Voto 10.

Mamma e guerriera  Così Conti presenta la prima co-conduttrice, la top model Bianca Balti che è qui «non per parlare della mia malattia ma della gioia di vivere». Niente copricapo, una scollatura, un sorriso che non si spegne. «Grazie per avermi fatto uscire prima di Malgioglio, così tutti sanno che le piume me le ha copiate lui». Il ruolo di conduttrice, purtroppo, non fa per lei. Voto 6.

Dracula kitch  Malgioglio, secondo co-conduttore, frega la Balti. E alza l’asticella del kitch. Niente piume, per la prima uscita. Ma un abito da Dracula, con 50 metri di velo rosso, che al Carnevale di Venezia non passerebbe inosservato. Malgioglio svela di non avere un copione. È un peccato perché la comparsata poteva e doveva durare molto meno. Voto 5.

Dal domopak alle piume Elodie, dal domopak di lunedì alle piume (sì, anche lei) rigorosamente burgundy di ieri. La versione più drammatica che gioiosa di Elodie non convince. È come se il cambio di passo non fosse completamente riuscito. E molti dei suoi fan (uomini) rivendicano senza se e senza ma la prima Elodie. Voto 6,5.

I rapper bravi ragazzi Perché lo fai Fedez? No, non dico cantare con Masini, ma proprio perché ti ostini a puntare tutto su una salute mentale peraltro già ampiamente sventolata e sdoganata. Lenti a contatto nere, lacrima facile e vittimismo non sono bastati a Fedez per colpire al cuore. La parola d’ordine pare essere ripuliamoci: Tony Effe lo ha fatto dal dissing e anche dai tatuaggi. E il risultato non è stato un granché. Ma davvero Fedez pensava di poter passare indenne attraverso risse, vendette, tradimenti e pasticci assortiti per poi presentarsi con quella faccia tra il contrito e l’incallito a ricevere quell’unzione laica che è la standing ovation? Anche meno. Voto 6.

Ma perché? Qualcosa deve essere andato storto quando Carlo Conti o chi per lui ha battezzato i co-conduttori del Festival. Altrimenti non si spiega. Dopo la coppia polverosa ma ben assortita di martedì, ieri è saltato ogni quid. Bianca Balti, Nino Frassica e Cristiano Malgioglio. Dall’eterea top model all’eccentrico paroliere passando dal comico sornione. Palco eccessivamente affollato. Confuso e improbabile. Voto 5. © RIPRODUZIONE RISERVATA