Gazzetta di Reggio

Martedì 15 e mercoledì 16 aprile

“Come diventare ricchi e famosi da un momento all’altro”, al teatro Ariosto lo spettacolo di Emanuele Aldrovandi

“Come diventare ricchi e famosi da un momento all’altro”, al teatro Ariosto lo spettacolo di Emanuele Aldrovandi

Scritto e diretto dal drammaturgo, il testo parla dell’ambizione spietata di fare della figlia una artista di successo

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Reggio Emilia Martedì 15 e mercoledì 16 aprile 2025 alle ore 20.30 è sul palco del Teatro Ariosto di Reggio Emilia lo spettacolo “Come diventare ricchi e famosi da un momento all’altro”, scritto e diretto da Emanuele Aldrovandi. La vicenda, raccontata dal personaggio di Ferdinando (Giusto Cucchiarini), racconta l’ambizione spietata di sua moglie Marta (Serena De Siena), e del suo desiderio di fare della lora figlia Emma – di soli sei anni - una piccola artista di successo. Per riuscirci, la donna invita alla festa di compleanno di Emma la sua compagna di classe Blu, figlia della famosissima attrice Chiara Velati (Silvia Valsesia). Marta spera che la star venga alla festa e che sponsorizzi tramite i social l’arte della figlia. Con l’aiuto della famiglia e dell’improbabile cognato Carlo (Thomas Leardini), il piano di Marta finisce in una serie di equivoci grotteschi e bizzarri, portando a un epilogo amaro.



Il testo è scritto e diretto dal drammaturgo, autore, scrittore e regista Emanuele Aldrovandi. Fin da giovanissimo lavora in ambito teatrale e cinematografico, e i suoi testi teatrali hanno vinto numerosi premi, fra cui Tondelli, Hystrio e Pirandello, sono stati messi in scena nei principali teatri italiani e sono stati tradotti, pubblicati e rappresentati in diverse lingue e Paesi. Con questo spettacolo, Emanuele Aldrovandi accende un faro sulle forme della nostra modernità, sulla disinformazione e sulla follia del mondo creato dai social, scrivendo uno spettacolo tagliente, divertente e feroce che indaga il rapporto fra la felicità, la realizzazione personale, la fugacità del successo e della fama, la ricerca dell’approvazione immediata e del consenso. «La scrittura è estremamente concreta e realistica - spiega il drammaturgo e regista – ma l’allestimento è onirico e surreale, perché quello che viene messo in scena è il ricordo di un uomo che continua a rivivere la giornata nella quale la vita di una bambina di sei anni è cambiata per sempre. La storia di una madre, Marta, della sua ossessione per la realizzazione della figlia Emma e del suo piano bislacco che coinvolge con l’inganno Chiara, una famosa attrice, e Carlo, cognato appassionato di scacchi, rivive attraverso lo sguardo di Ferdinando, talvolta distaccato, talvolta pieno di sensi di colpa: cosa avrebbe potuto fare di diverso? È possibile cambiare il corso degli eventi e incidere veramente sulla realtà e sul mondo? Se il testo affronta il rapporto fra la felicità e la realizzazione personale, la chiave registica con cui ho deciso di metterlo in scena pone l’accento sul vortice ossessivo di chi è condannato a pensare una cosa e poi, nell’attimo successivo, esattamente la cosa opposta. La realtà si deforma sotto lo sguardo di chi è convinto di non poterla mai conoscere, ma solo ipotizzare».