Gazzetta di Reggio

Venerdì 2 e domenica 4 maggio

La Bohème rivive al Teatro Valli con un nuovo allestimento under 35

La Bohème rivive al Teatro Valli con un nuovo allestimento under 35

Il capolavoro di Puccini in una produzione di Teatro Regio di Parma, OperaLombardia e I Teatri di Reggio Emilia, firmato dalla regista e costumista Marialuisa Bafunno

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Reggio Emilia Bohème è l’opera che Giacomo Puccini dedica alla gioventù, ai sogni e all’amore: venerdì (ore 20) e in replica domenica (ore 15.30) sarà in scena al Teatro Valli con un nuovo allestimento coprodotto da Teatro Regio di Parma, OperaLombardia e I Teatri di Reggio Emilia, firmato dalla regista e costumista Marialuisa Bafunno, dalla scenografa Eleonora Peronetti, dal light designer Gianni Bertoli e dal coreografo Emanuele Rosa, vincitori del bando rivolto a team creativi under 35, realizzato dal circuito di OperaLombardia con Opera Europa e il sostegno di ministero della Cultura. Anche il podio sarà under 35, con Riccardo Bisatti alla direzione della Filarmonica di Parma, della Banda degli Allievi del Conservatorio Peri-Merulo, del Coro del Teatro Regio di Parma e del Coro di voci bianche del Teatro Regio di Parma. Protagonisti Atalla Ayan (Rodolfo), Roberto Lorenzi (Schaunard), Eugenio Maria Degiacomi (Benoit, Alcindoro), Roberta Mantegna (Mimì), Alessandro Luongo (Marcello), Aleksei Kulagin (Colline), Maria Novella Malfatti (Musetta), Francesco Congiu (Parpignol), Angelo Lodetti (Sergente dei doganieri), Matteo Mazzoli (Doganiere), Matteo Monni (Venditore ambulante). Un vecchio, in un angolo del palco, appoggia sul suo scrittoio una scatola di latta. La apre, ne estrae una cuffietta rosa e comincia a ricordare. La scena si apre sulla poverissima soffitta, dove Rodolfo, Marcello, Colline e Schaunard vivono in uno spazio di aggregazione, un misto tra laboratorio, studio e loft. I personaggi rappresentano degli “archetipi” del nostro tempo: Marcello è uno street artist che affigge stencil e si trova attratto da Musetta, un’aspirante ballerina influencer. Colline, oltre a studiare filosofia all’università, si impegna in un collettivo ambientalista, mentre Schaunard, violinista di giorno, sogna di esibirsi come drag queen di notte. Il giovane Rodolfo è la figura più romantica, affascinato da un’idea nostalgica del passato.

Marialuisa Bafunno, regista, la vede così: «Ognuno di loro (i ragazzi) si scontra, a modo suo, con una profonda paura che attraversa l’intera opera, diventando il simbolo di un’intera generazione. È la paura del futuro. La neve cade e si posa sui ricordi di un Rodolfo ormai anziano, che affronta solitario il lungo cammino per perdonarsi il grave errore della gioventù: non essere stato vicino alla persona amata nel momento del bisogno. Nel frattempo, tenta disperatamente di cambiare il suo passato, ma non perde l’occasione di accarezzare ancora una volta la sua dolce Mimì. Resta solo uno spazio addobbato a festa dalla sera prima, qualche bottiglia vuota, un mucchio di neve e la fine di un’epoca». «L’azione di Bohème è rapida e musicalmente legata da una serie di temi conduttori che creano la struttura – scrive il direttore Riccardo Bisatti –. Nell’affrontare una partitura così complessa è necessario partire dal meraviglioso libretto di Illica e Giacosa e successivamente immergersi nelle dettagliatissime indicazioni offerte da Puccini stesso (…) Quando ho affrontato per la prima volta un capolavoro come questo è stato per me un sogno che si è realizzato. Scoprire ogni dettaglio con i cantanti e la regista, un lavoro entusiasmante che si può realizzare solo con un vero gioco di squadra e puro amore verso il teatro»l © RIPRODUZIONE RISERVATA.