Alla scoperta di Brescello: dai set cinematografici al Museo di Don Camillo e Peppone
La storia del “Mondo Piccolo” narrato da Giovannino Guareschi, che ogni anno attira migliaia di turisti
Brescello Brescello si trova, come scrisse lo scrittore Giovannino Guareschi, in quella “fetta di pianura che sta fra il Po e l’Appennino”. Un luogo apparentemente semplice, ma profondamente autentico, dove il tempo sembra essersi fermato per lasciare spazio alla memoria, alla tradizione e alla bellezza della vita quotidiana. È rimasto un “Mondo Piccolo”, fatto di gente genuina, buon cibo, atmosfere sincere e paesaggi suggestivi che cambiano al ritmo delle stagioni. Camminando per le sue strade, si respira un’aria di familiarità e calore: il sorriso degli abitanti, i profumi delle trattorie, le piazze silenziose ma cariche di storia rendono questo paese un piccolo gioiello della Bassa padana, che conserva ancora molte delle caratteristiche presenti nei film in bianco e nero ancora oggi trasmessi in televisione.
Un set a cielo aperto
Oggi Brescello è meta di migliaia di turisti ogni anno, attratti dal fascino immortale dei personaggi di Don Camillo e Peppone, protagonisti dei celebri racconti e film tratti dai testi di Guareschi. Visitatori provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo arrivano qui per rivivere le scene dei film, fotografare le statue in piazza e camminare tra i luoghi simbolici che hanno fatto la storia del cinema italiano. Il percorso ideale comincia dai set cinematografici sparsi lungo il paese, dove ogni angolo racconta un episodio, una battuta, uno scontro tra il parroco e il sindaco comunista impersonati con maestria da Fernandel e Gino Cervi. Si prosegue poi con la visita dei musei, veri scrigni di memoria che custodiscono non solo cimeli cinematografici (tra cui spiccano alcune “chicche” come la campana e il carro armato) ma anche importanti reperti storici e testimonianze della vita contadina e del passato romano del territorio. Anche la natura fa la sua parte: a pochi metri dal centro storico, è infatti possibile godersi il paesaggio fluviale, con le sue nebbie mattutine, le distese verdi e i riflessi dorati al tramonto dell’Enza che si tuffa nel Po. Da diversi anni, il turismo in paese - che conta circa 30mila presenze all’anno, molte delle quali provenienti anche dall’estero - è gestito dalla fondazione “Paese di Don Camillo e Peppone”, che cura i tre musei presenti sul territorio comunale.
Tra cinema e Guareschi
Inaugurato il 21 giugno 2009, il “Museo Brescello e Guareschi, il territorio e il cinema” rappresenta un omaggio alla memoria collettiva del paese e al suo rapporto indissolubile con il cinema e con la figura di Giovannino Guareschi. È stato concepito come uno spazio multifunzionale, dove si intrecciano storie di vita quotidiana, tradizioni contadine, eventi storici e la magia del grande schermo. Al piano terra è possibile esplorare un’area dedicata alla vita agricola degli anni ’50, con strumenti di lavoro, oggetti della vita domestica e fotografie che documentano la realtà di un tempo. Una sezione molto toccante è quella dedicata all’alluvione del 1951, che colpì duramente il paese e i suoi abitanti. Al primo piano, invece, è stato ricreato un set cinematografico, dove i visitatori possono scoprire i retroscena dei film, le tecniche usate durante le riprese e gli effetti speciali. È un viaggio coinvolgente che permette di vedere il cinema con gli occhi di chi lo ha vissuto da protagonista.
Peppone e Don Camillo
Il Museo Peppone e Don Camillo nacque dalla passione e dalla dedizione di un gruppo di volontari del paese – Fernando Paris, Mauro Savio, Maurizio Allegri e il promotore Erminio Bertoli – e fu inaugurato il 16 aprile 1989. È un luogo carico di emozioni che consente di immergersi nel mondo dei celebri personaggi interpretati da Fernandel e Gino Cervi. Il museo ospita una vasta collezione di locandine originali, fotografie rare, oggetti di scena e cimeli autentici. Tra questi spicca il famoso sidecar Guzzi usato nei film, simbolo di un’epoca e di un cinema che ha saputo raccontare l’Italia con ironia e tenerezza. Completano l’offerta un fornitissimo bookshop, dove trovare libri, gadget e materiale dedicato a Don Camillo e Peppone, e un percorso tematico che guida il visitatore attraverso le scene più celebri. Un vero tuffo nel passato, che emoziona grandi e piccoli.
Alla scoperta di Brixellum
Il Museo Archeologico Romano di Brescello raccoglie una preziosa collezione di reperti rinvenuti nel territorio a partire dalla fine del XIX secolo. Questi oggetti raccontano la lunga storia di Brixellum, l’antico nome romano del paese, che ebbe un ruolo strategico e commerciale fondamentale grazie alla sua posizione lungo il fiume Po. Tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C., Brixellum fu una città fiorente, crocevia di scambi e attività economiche. La visita al museo inizia con l’allestimento della piccola necropoli, dove si possono ammirare stele funerarie originali e una suggestiva ricostruzione del monumento della famiglia dei Concordi. Il percorso prosegue con una sezione dedicata alle abitazioni romane, in cui è possibile osservare raffinati pavimenti a mosaico e ricostruzioni dettagliate degli ambienti interni di una domus e di un’insula. A completare l’esperienza, una documentazione approfondita sulle anfore ritrovate nel territorio, che racconta usi, commerci e influenze culturali. Questo patrimonio è stato valorizzato in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna.
Informazioni utili
Per quanto riguarda gli orari di apertura di tutti i musei (il cui biglietto cumulativo è di 6 euro a persona) sono aperti tutti i giorni dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18. La Fondazione organizza anche tour guidati, prenotabili all’ufficio turistico, nei luoghi esterni del paese e nei musei con un percorso che ha la durata complessiva di un’ora e un quarto. Tutte le informazioni relative alle aperture dei musei e ai tour guidati si possono trovare su www.visitbrescello.it © RIPRODUZIONE RISERVATA