Gazzetta di Reggio

Quattro Castella

Il fascino senza tempo di Matilde, la 59ª rievocazione fa il pieno

Il fascino senza tempo di Matilde, la 59ª rievocazione fa il pieno

La storia si è fatta spettacolo e divertimento ieri, domenica 25 maggio, con l’atteso Corteo. Oltre 800 figuranti e 16mila persone per la tre giorni

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Quattro Castella Ancora una volta la storia si è fatta spettacolo e divertimento a Quattro Castella dove ieri, domenica 25 maggio, si è conclusa la 59esima edizione del Corteo Matildico a settant’anni esatti dalla prima edizione. Un corteo molto ben riuscito non soltanto per numero di eventi, contrade, gruppi partecipanti anche dall’estero. Ma anche per un flusso di spettatori ininterrotto che, fin da venerdì sera, in occasione della Notte del Volgo, si è mosso incessante tra gli accampamenti del grande Villaggio medievale allestito sui prati di Bianello proprio ai piedi della rocca tanto cara a Matilde.

Più di sedicimila le presenze durante i tre giorni di festa con il clou nel pomeriggio di ieri, quando nell’Arena matildica è andato in scena l’episodio rievocato ogni anno a Quattro Castella e realmente avvenuto l’ultima domenica di maggio del 1111: la re-infeudazione di Matilde nei suoi possedimenti da parte di Enrico V, figlio di quell’Enrico IV che anni prima l’aveva ingiustamente privata di parte del suo territorio emanando il Bando di Lucca. La regia di Valerio Di Benedetto e le musiche dal vivo eseguite da Omar Rizzi hanno impresso ancor più ritmo ad una manifestazione lontana anni luce da quella "ingessata" delle prime edizioni: in scena Valentina Corti (per la prima volta con un abito color rosso Bianello realizzato per l’occasione da Nadia Ghidoni) e Giulio Forges Davanzati hanno trasmesso nel pubblico presente (arena da 1.000 posti sold out sia sabato che domenica) la drammaticità di quello storico incontro. Da tradizione, prima di entrare in scena, i due attori protagonisti hanno fatto visita agli anziani ospiti del Pensionato "San Giuseppe".

Prima di loro nell’Arena si è rievocato anche l’episodio "Memorie di Monte Zane", per la regia di Maria Antonietta Centoducati, spettacolare riproposizione di un combattimento tra le truppe matildiche e quelle imperiali avvenuto nel mantovano il 15 ottobre 1080 con un centinaio di figuranti. Dopo la re-infeudazione e l’omaggio delle contrade e dei gruppi storici di Quattro Castella, Matilde ed Enrico V, seduti nei loro troni, hanno assistito ai giochi in loro onore: prima l’inedita Giostra delle quattro torri, torneo cavalleresco vinto dalla contrada di Monticelli, e successivamente l’attesissimo Gran Passo d’Armi, meglio conosciuto come Gioco del Ponte con quattro gualdane in rappresentanza delle contrade di Quattro Castella impegnati all’ultimo assalto. A spuntarla la gualdana di Monte Lucio che in finale ha superato Monte Vecchio.Ma attorno all’arena ha preso vita la quotidianità di quella che è chiamata la "Gens Mathildis", il popolo della Grancontessa con più di 800 rievocatori in abiti storici, un mercatino medievale con 87 banchi, le taverne a cielo aperto curate dalle contrade di Quattro Castella.

Le contrade sono l’anima storica del Corteo, momento che aspettano preparandosi per 12 mesi. Per gli esponenti della Maestà della Battaglia, della Contrada di Monticelli, della Contrada di Borgoleto e del Gruppo dei Villici delle Quattro Castella quello dell’ingresso in campo è il giusto riconoscimento scandito dagli applausi del pubblico per un’attività ludico-sportiva, ma soprattutto sociale. Per non parlare dei 130 bambini che hanno dato vita al Corteo dei fanciulli poco prima della Santa Messa in costume medievale presieduta dal vescovo Giacomo Morandi. Tante le famiglie e i bambini conquistati dallo spazio riservato agli animali dove i più piccoli hanno potuto incontrare da vicino, per esempio, i cani lupo di Saarloos, scoprendo questa meravigliosa razza allevata dalla Compagnia dei Lupi Feudi. l© RIPRODUZIONE RISERVATA