Reggio Emilia, alle Reggiane va in scena “Santa”: danza immersiva tra Cattelan e spiritualità laica
Appuntamento al Parco Innovazione la prima tappa del nuovo format “Danze dell’Utopia”, ideato da Gigi Cristoforetti, curato dal Centro Coreografico Nazionale/Aterballetto
Reggio Emilia La danza incontra l’arte, l’architettura e la narrazione: nasce “Santa”, performance itinerante tra movimento, musica e arte visiva, in un’esperienza sensoriale e immersiva. Succede da giovedì alle Reggiane Parco Innovazione, dove prende forma un’opera site-specific in un percorso immersivo e coinvolgente. “Santa” è una coproduzione Ccn/Aterballetto e Compagnia Sanpapié, e rappresenta la prima tappa del nuovo format “Danze dell’Utopia”, ideato da Gigi Cristoforetti, curato dal Centro Coreografico Nazionale/Aterballetto con l’obiettivo di attraversare luoghi insoliti con performance esigenti, capaci di coinvolgere nuovi pubblici e moltiplicare i linguaggi dell’arte. Curatore di “Santa” è Nicolas Ballario, figura di riferimento nel panorama dell’arte contemporanea, che cura anche il testo-guida dell’esperienza. Le azioni coreografiche sono affidate a Lara Guidetti, direttrice artistica della compagnia Sanpapié, che in “Santa” costruisce un tessuto danzato instabile e potente, in costante dialogo con gli spazi e con le opere di Maurizio Cattelan, gentilmente concesse dall’archivio dell’artista. Il titolo è al tempo stesso evocativo e provocatorio: definisce la tensione tra sacro e profano, spiritualità e corporeità, e porta con sé un immaginario potente e stratificato: “Santa” soprattutto è un campo aperto di riflessione e immaginazione.
«La santità – ha spiegato Nicolas Ballario durante la presentazione – non è qui uno status spirituale o religioso, ma una condizione simbolica, una possibilità poetica di ridefinire lo sguardo sul corpo, sul desiderio, sul potere e sulla fragilità. “Santa” è un titolo che accende domande, più che offrire risposte. È un invito a guardare, sentire e pensare senza ridurre o etichettare. Un atto di nomina che apre lo sguardo, in opposizione a ogni chiusura». Perché secondo Ballario «l’arte contemporanea deve porre domande. “Santa” è tutto e nulla: danza, teatro, musica, arte visiva, preghiera. Ci interessa ciò che sta al confine, nei territori dell’innominabile. In questi spazi così evocativi, vogliamo spingere la nostra immaginazione un po’ più in là». Un rito collettivo nel segno del paradosso e della metamorfosi “santa” è una produzione multidisciplinare che dà origine a una performance itinerante e immersiva nei Capannoni 17 e 18 delle Reggiane Parco Innovazione. «Danze dell’Utopia – sottolinea Gigi Cristoforetti – è un progetto che mira ad indagare ciò che generalmente rimane nascosto: il gesto del danzatore visto da pochi centimetri, lo spirito di un luogo, la vitalità di un’opera d’arte fuori dal suo contesto protetto». Ciò che va in scena è una sorta di rito collettivo sui generis, in cui gli spettatori, dotati di cuffie silent-disco, vengono guidati da Nicolas Ballario in un percorso tra parola, musica, danza, architettura, sino alle opere di Maurizio Cattelan che sovvertono le logiche percettive e amplificano lo straniamento. La coreografia diventa una linea di fuga, un gesto effimero e trasformativo che attraversa il corpo dei danzatori e quello degli spettatori, tra evocazioni di ironia, bellezza, crudeltà e virtuosismo. Gli ambienti industriali rigenerati si fanno palcoscenico e controcampo, in un viaggio che richiama il senso di una civiltà sconfitta o forse appena nata. Un rave punk, una favola dark, un’invocazione laica o una marcia verso l’ignoto: ogni spettatore costruisce la propria lettura. La performance culmina nell’incontro con un’opera di Maurizio Cattelan, artista simbolo del paradosso e dello straniamento, capace di eludere ogni definizione e amplificare ogni domanda. Un cortocircuito tra tempo, linguaggi e aspettative, che si fa detonatore poetico del percorso. “Santa” nasce in collaborazione con Stu Reggiane e con il contributo del Comune e si inserisce in una programmazione triennale congiunta che mira a trasformare spazi urbani, storici o degradati in scenari immersivi e comunitari. La scelta di Reggiane Parco Innovazione non è infatti casuale: è qui che prende forma un esempio virtuoso di rigenerazione urbana, dove cultura, innovazione e ricerca si intrecciano. In questo contesto, “Santa” è un gesto simbolico per rigenerare lo sguardo. Gli appuntamenti con “Santa” sono giovedì, venerdì e sabato e ancora il 26, 27 e 28 giugno e il 3, 4 e 5 luglio con repliche alle 19.30, alle 21 e alle 22.15.l © RIPRODUZIONE RISERVATA