Brescello Film Festival: al centro c’è il cinema
Tre serate di proiezioni gratuite di film d’autore, presentazioni editoriali, talk e incontri: il tema di questa edizione è “Con occhi altri. Rivedere la realtà”
Brescello Parte la XXI edizione del Brescello Film Festival “Con occhi altri. Rivedere la realtà” che come sempre si svolgerà in piazza Matteotti da venerdì a domenica. Tre serate di proiezioni gratuite di film d’autore, presentazioni editoriali, talk e incontri legati al tema dell’edizione 2025. «Attraverso il percorso iniziato con l’anteprima in quattro movimenti in quattro sale della provincia reggiana (Campagnola, Boretto, il Rosebud a Reggio e il Museo Cervi di Gatattico), che si sono susseguiti tra aprile e giugno e le tre serate del festival a Brescello – spiega Giulia Morelli, direttrice artistica del festival – l'obiettivo della rassegna è quello di presentare al pubblico sguardi d'autore in grado di proporre una reinterpretazione del reale, che dia conto della pluralità, della diversità, della polifonia di voci e della ricchezza di prospettive che abitano la differenza, il margine, la periferia del nostro sguardo, delle nostre vite, battendo sentieri (e storie) che spesso mancano dalla narrazione mainstream».
Il Brescello Film Festival si apre venerdì sera (ore 21.30) con la prima regionale del documentario inglese “Mother Vera “(2024) di Alys Tomlison e Cécile Embleton, prodotto da She Makes Productions, presentato dalla regista anglo-francese Embleton in dialogo con il critico Filiberto Molossi e con Giulia Morelli, direttrice artistica del festival. “Mother Vera” è un film raffinato, dalla fotografia ipnotica, che racconta una storia di travagliata ricerca di identità a partire da un monastero bielorusso. Il documentario ha ottenuto molti riconoscimenti internazionali in alcuni dei maggiori festival (Sundance, Locarno, BFI London Film Festival, Vision du Réel, ecc.) ma in Italia lo si è visto finora solo al Festival dei Popoli 2024 (dove ha vinto come miglior film) e alla Fondazione Prada di Milano. Brescello sarà quindi la prima sala in Emilia-Romagna ad ospitare questo film. Si prosegue sabato con il ritorno a Brescello di Simone Massi - a 19 anni dalla Menzione ottenuta nel 2006 proprio in piazza Matteotti con il cortometraggio animato “Io so chi sono” - con il poetico e visionario film d'animazione “Invelle” (2023), presentato a Venezia nel 2023 e lì vincitore del Premio Carlo Lizzani, in cui storie e memorie si intrecciano sul filo della Resistenza, e si conclude domenica con il sognante e bizzarro “La chimera” (2023) di Alice Rohrwacher, presentato dalla critica Ilaria Feole, opera che ha consacrato definitivamente la cineasta italiana a livello mondiale. Commenta Giulia Morelli: «Abbiamo scelto tre film diversi sia per genere cinematografico – rispettivamente documentario, film d'animazione e film di finzione – che, naturalmente, per prospettiva e punto di vista ma accomunati dalla volontà di esplorare vite ed esperienze “altre”, vicine o lontane da noi, ma sempre e comunque complesse, libere e irriducibili a una lettura stereotipata del presente». Ma il Brescello Film Festival non è solo cinema: ad animare ogni serata, dalle 20.30, incontri e presentazioni editoriali con ospiti del panorama letterario e culturale nazionale. Domani viene presentato il libro “Irrisolti. Dieci crimini italiani - Vittime senza giustizia” (Bompiani, 2025) della giornalista Francesca Zanni - che dialoga con Damiano Pignedoli, direttore del festival “Casina A Pennino”. Quella di Zanni è una raccolta di indagini su alcuni crimini senza giustizia che hanno segnato la storia italiana degli ultimi 50 anni. Sabato lo storico Luca Baldissara - autore del recente “25 aprile” (Il Mulino, 2024) - e la filosofa Caterina Zamboni - autrice de “L’eterno partigiano” (Compagnia Editoriale Aliberti, 2025) - dialogano sul senso della Resistenza e della Liberazione a 80 anni da quella stagione: un (quasi) boomer e una genZ - con la mediazione del giornalista Adriano Arati - discutono di luci e ombre di un periodo storico che ha gettato le fondamente della democrazia per come la conosciamo ma anche profonde divisioni e rancori che ancora perdurano, mettendo in crisi l’assetto tanto faticosamente conquistato dopo la guerra, riprendendo quel passaggio di testimone tra generazioni “resistenti” che è al centro della linea narrativa di “Invelle”. Domenica Marina Pierri, scrittrice e series developper e fondatrice di FeST - il Festival delle serie tv di Milano, a partire dal suo ultimo romanzo “Gotico salentino” (Einaudi, 2025), non privo di una filigrana guareschiana, intraprende un excursus sullo sguardo delle autrici nel cinema e sulla riformulazione dell'idea di “eroina” proprio grazie all'irrompere di nuovi punti di vista sui set di tutto il mondo. Dialoga con lei la giornalista Lara Ferrari. “La chimera”, film che chiude la rassegna, diventa riflesso diretto di questa “liberazione” dello sguardo delle artiste: una pagina di grande cinema, scritto da una delle registe italiane più apprezzate nel mondo. Ad impreziosire la proposta di quest’edizione, domenica dalle 10 alle 13 si svolge in Sala Prampolini una lezione aperta sui podcast, strumenti elettivi per il racconto di storie spesso marginali, piccole, diverse con i podcaster de Il Sole 24 Ore Francesca Zanni ed Enrico Bergianti, perché il podcast al suo meglio può e deve essere - secondo le linee guida della Bbc - “cinema per le orecchie”. Le proiezioni e le attività collegate al Brescello Film Festival sono ad accesso libero e gratuito. Il festival è realizzato da Fondazione Paese di Peppone e Don Camillo con il patrocinio del Comune di Brescello e della Regione Emilia-Romagna.l