Gazzetta di Reggio

L’evento

Il Maestro Riccardo Muti riceve dal sindaco il Primo Tricolore: applausi per il ritorno a Reggio Emilia dieci anni dopo l’ultimo concerto

Giulia Bassi
Il Maestro Riccardo Muti riceve dal sindaco il Primo Tricolore: applausi per il ritorno a Reggio Emilia dieci anni dopo l’ultimo concerto

Ha diretto la sua Orchestra Giovanile Luigi Cherubini facendo emozionare a più riprese il folto pubblico

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Reggio Emilia «È un grande onore conferire il Primo Tricolore, il principale riconoscimento assegnato dalla nostra città, al maestro Riccardo Muti, artista di fama internazionale la cui carriera rappresenta un esempio luminoso di talento, dedizione e rigore». Così il sindaco di Reggio Emilia commenta il conferimento del Primo Tricolore al maestro Riccardo Muti, che ieri ha diretto la sua Orchestra Giovanile Luigi Cherubini al Teatro Municipale Valli. Il Maestro ha accolto l’invito del sindaco Marco Massari e della direzione della Fondazione I Teatri per un evento eccezionale, che ha segnato un ritorno tanto desiderato, a dieci anni di distanza dal suo ultimo concerto a Reggio Emilia.

Nell’occasione, Reggio Emilia ha conferito al maestro la massima onorificenza che la città attribuisce a personaggi illustri, per il loro impegno e i loro risultati nella comunità, consegnato «per i riconosciuti meriti artistici, per i valori sociali veicolati e per la vicinanza dimostrata alla cittadinanza di Reggio Emilia». «La sua straordinaria attività, riconosciuta e celebrata in tutto il mondo, ha saputo coniugare la più alta espressione dell’arte con un profondo impegno civile e sociale, facendo della musica un linguaggio universale di dialogo, di bellezza e di pace - afferma il primo cittadino Massari - Con la creazione dell’orchestra giovanile Luigi Cherubini ha dato voce e futuro a generazioni di giovani musicisti, coniugando il valore della tradizione con quello della formazione e dell’educazione, cifre distintive in cui la nostra città si riconosce pienamente. La città di Reggio, che ha avuto l’onore di accoglierla e di ascoltare la sua arte, riconosce in lei una figura che incarna i valori stessi del primo tricolore: eccellenza, apertura al mondo, capacità di tradurre il talento personale in bene comune».

Il Maestro ha fatto emozionare a più riprese il folto pubblico del Valli. Un applauso sonoro e caloroso lo ha accolto quando si è affacciato sul palcoscenico. Erano già seduti i “suoi ragazzi” della “Cherubini”, pronti a partire per dare profondità ai primi, drammatici accordi dell’ouverture beethoveniana del Coriolano. Muti ha affondato la sua bacchetta per plasmare suoni di colore del bronzo. Poi venivano momenti di calma, di allentamento della tensione e allora l’orchestra assumeva i colori del velluto. Compattezza e nitore trasmettevano le frasi degli orchestrali sia nel Coriolano, sia nel Concerto per flauto di Mozart: musica infinitamente carezzevole, di grandissima dolcezza, che Muti, insieme al solista Karl-Heinz Chutz ha plasmato in assoluta sintonia. Tanta grazia e bellezza comunicavano esibendo una vasta gamma di sfumature senza mai forzare per una lettura davvero esemplare, esaltata dalla tempra virtuosistica del solista sempre permeate di profonda espressività, squisita grazia e tanto garbo. E il plauso è stato grandioso, sonoro: non poteva che essere così, data l’impeccabile esecuzione. Non sono mancati i fuori programma che hanno ulteriormente emozionato il pubblico. Sul palco, il flautista ha donato una sorpresa con un assolo fuori programma: il Concerto per flauto solo di Jacques Ibert. L’Orchestra Cherubini rappresenta un’eccellenza nel panorama musicale ed impegnata nella formazione dei giovani musicisti e nella diffusione della cultura classica. Assolutamente prezioso è il lavoro che da svariati anni porta avanti Muti con i giovani musicisti per prepararli alla professione di orchestrale. In seguito all’esperienza nella “Cherubini” in tanti riescono a superare le difficili prove di concorso e le audizioni necessarie per poter accedere alle orchestre. D’altra parte, gli insegnanti di conservatorio spronano i propri allievi a tentare di entrare in quest’orchestra proprio per questo motivo. Dal Conservatorio Peri, ad esempio, Alessandro Ferrari, “ha fornito” ben due primi violini alla “Cherubini”, tra i suoi tantissimi allievi: si tratta di Valentina Benfenati e Federica Gianni, quest’ultima che proprio ieri sera è stata “primo violino”. l © RIPRODUZIONE RISERVATA