Gazzetta di Reggio

Domenica 26 ottobre

“Il Rumore del Lutto” arriva a Reggio Emilia: alla Cavallerizza il live visionario di Beatrice Antolini

“Il Rumore del Lutto” arriva a Reggio Emilia: alla Cavallerizza il live visionario di Beatrice Antolini

Torna la prima rassegna di cultura in Death Education sotto la direzione scientifica e artistica di Maria Angela Gelati e Marco Pipitone

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Reggio Emilia La diciannovesima edizione de Il Rumore del Lutto, la prima e più importante rassegna di cultura in Death Education in Italia arriva a Reggio Emilia con una delle sue speciali Experience. Domenica 26 ottobre alle ore 21 il palcoscenico del Teatro Cavallerizza ospita Beatrice Antolini, una delle voci più originali e visionarie della scena musicale italiana, in un live intenso e coinvolgente, un viaggio sonoro ricco di emozioni e riflessioni che alterna momenti di introspezione ed esplosioni di energia. I biglitti sono su Viva Ticket  


Chi è

Cantautrice, compositrice e polistrumentista, con sei album all’attivo e vent’anni di carriera alle spalle, Beatrice Antolini ha calcato i più prestigiosi palcoscenici italiani e internazionali e collaborato con grandi protagonisti della musica come Vasco Rossi, Manuel Agnelli, Baustelle, Achille Lauro, Lydia Lunch e Ben Frost. La musicista presenta dal vivo il suo ultimo lavoro discografico, Iperborea, che conferma ancora una volta il suo talento poliedrico e la sua indipendenza artistica. Interamente composto, arrangiato e prodotto da lei, che per la prima volta ha utilizzato l’italiano nei testi, è un album caleidoscopico che unisce pop, elettronica, classica, etnica, urban e sperimentazione, coniugando il bisogno di riscoperta della propria interiorità con la frenesia della vita moderna. 


Il festival
Muovendosi tra Parma e altre città d’Italia e non solo – per il primo anno infatti arriva infatti anche a Los Angeles - grazie alle sue speciali Experience, con la direzione scientifica e artistica di Maria Angela Gelati e di Marco Pipitone, la diciannovesima edizione de Rumore del Lutto Festival sceglie di abitare il tema de L’invisibile. Qualcosa che non è assenza, ma una forma diversa di presenza, sottile e interiore. Uno spazio fragile e potente, una dimensione intima del sentire, che non si può toccare ma può toccarci profondamente. È memoria, ricordo, emozione, visione, spiritualità. È il tempo che ascolta, il luogo che custodisce, il gesto che resta. È ciò che ci attraversa, ci connette, ci rende umani.