Gazzetta di Reggio

Mercoledì 19 novembre

Christos Papadopoulos porta a Reggio Emilia “My Fierce Ignorant Step”

Christos Papadopoulos porta a Reggio Emilia “My Fierce Ignorant Step”

Questa sera al teatro Ariosto un’opera intima e personale che esplora il legame profondo tra suono, parola e movimento

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Reggio Emilia Il Festival Aperto presenta, questa sera alle 20.30 al Teatro Ariosto, il lavoro del coreografo greco Christos Papadopoulos, “My Fierce Ignorant Step”, un’opera intima e personale che esplora il legame profondo tra suono, parola e movimento. In scena dieci danzatori che trasformano il respiro in suono, la voce in gesto, e il movimento in un linguaggio condiviso. Papadopoulos si ispira ai ricordi sonori della sua infanzia, esperienze collettive che uniscono molti greci al destino del proprio paese, dando vita a una danza che cresce come un’onda, in un continuo fluire di energia, delicatezza e decisione.

“My Fierce Ignorant Step” nasce dal desiderio di Papadopoulos di elaborare consapevolmente l’influenza dell’opera musicale Axion Esti di Mikis Theodorakis, ispirata alla poesia di Odysseas Elytis. Non è la musica in sé il soggetto, ma il paesaggio condiviso che essa evoca — un luogo della memoria collettiva che vive dentro di noi, capace di riattivare un passato che non è mai davvero trascorso. L’opera si interroga sulla verità della giovinezza, dello slancio e del coraggio, sulla loro forza e fragilità, e su come il corpo possa farsi voce di una condizione universale: la gioia e la fatica dell’essere vivi. La poetica di Papadopoulos — già acclamato per lavori come Ion, Elvedon e Larsen C — si arricchisce qui di un tono più personale e corale. Il coreografo lavora su un’idea di “togetherness”, una comunanza che unisce politica e amore, ritmo e ascolto, corpo e suono. Il risultato è una coreografia minimale e potente, in cui i corpi dei danzatori pulsano come strumenti musicali, generando un paesaggio fisico e sonoro che coinvolge anche il pubblico.  © RIPRODUZIONE RISERVATA