Gazzetta di Reggio

Dal 27 novembre,

Tornano le Giornale della laicità: al centro totem e tabù dell’oggi

Tornano le Giornale della laicità: al centro totem e tabù dell’oggi

Reggio Emilia: oggi alle 18 nella sede della Cgil il primo appuntamento del Festival La direttrice Sciuto: «Il pensiero critico è essenziale per capire il presente»

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Reggio Emilia A partire da oggi prende il via la 16esima edizione delle Giornate della laicità, il festival di approfondimento culturale dedicato al pensiero laico, critico e razionale, promosso da Iniziativa laica, MicroMega e Arci Reggio Emilia. Tema di questa edizione, con la direzione scientifica della filosofa e direttrice di MicroMega Cinzia Sciuto, è “Totem e tabù. La libertà al tempo dei nuovi autoritarismi”. Saranno quattro giorni di dibattiti e riflessioni a più voci, che si svolgeranno prevalentemente al Laboratorio Aperto dei Chiostri di San Pietro, con la partecipazione di autori e pensatori di fama internazionale: Gustavo Zagrebelsky, Paola di Nicola Travaglini, Paolo Flores d’Arcais, Giorgia Serughetti, Steven Forti, Giovanni Fornero, Stefano Caserini, Annalisa Corrado, Marco Marzano, Marco Politi, Lucetta Scaraffia, Ilaria Valenzi.

Ad aprire la rassegna di incontri, oggi alle 18 presso la sede della Cgil in via Roma sarà l’incontro promosso in collaborazione con Cgil sul ruolo che la società civile e la cittadinanza attiva possono assumere nella difesa delle regole comuni, a partire dall’esperienza della Global Sumud Flotilla: a dialogare saranno Cinzia Sciuto e l’europarlamentare Annalisa Corrado, che era a bordo di una delle imbarcazioni. Modera il segretario generale di Cgil Reggio Emilia Cristian Sesena. Sono 9 gli appuntamenti in programma, tra cui un incontro promosso con Associazione Nondasola: anche l’edizione 2025 delle Giornate della laicità vedrà la partnership con il Reggio Film festival, con l’organizzazione di un momento dedicato ai cortometraggi a tema laico. Il bookshop sarà gestito dalla libreria Librerie.coop All’Arco. «Viviamo in un tempo di profondo regresso democratico. L’onda lunga dello slancio democratico nato nel secondo dopoguerra sembra essersi infranta: al suo posto si staglia un paesaggio sempre più popolato da nuovi totem – verità indiscutibili, simboli sacralizzati, identità intoccabili – e nuovi tabù, che delimitano il perimetro di ciò che si può dire, fare, scegliere – spiega la direttrice del Festival Cinzia Sciuto – Lo scopo di questa edizione delle Giornate della laicità è proprio questo: interrogare i nuovi sacri e intoccabili totem, smascherarli, sottoporli al vaglio della ragione e del pensiero critico, nel solco dell’approccio laico che da sempre anima questo festival. I totem del nostro tempo non si presentano più solo sotto forma religiosa: oggi si sacralizza la sicurezza, che viene opposta sistematicamente alla libertà; si sacralizza la patria; si sacralizzano l’identità nazionale, i confini, l’ordine pubblico, la famiglia “naturale”, la vita anche quando diventa tortura. Parallelamente, nuovi tabù si impongono nel discorso pubblico: il fine vita, ancora sostanzialmente escluso da ogni dibattito parlamentare; i diritti riproduttivi, sotto attacco in Italia e nel mondo; il dissenso, costantemente represso e criminalizzato; il diritto internazionale, ridotto sempre più a orpello retorico. In questo scenario la laicità – intesa non solo come separazione tra Stato e religione, ma come metodo di indagine, come postura critica che rifiuta ogni verità rivelata e ogni principio di autorità – si conferma uno strumento essenziale per orientarsi in un mondo che sacralizza e censura, spesso in nome di un ‘bene superiore’ che non ammette obiezione». «Nel passato, i totem rappresentavano simboli sacri di appartenenza, mentre i tabù stabilivano i divieti che mantenevano coesione e potere attraverso la paura – dice l’assessore alla Cultura Marco Mietto – La laicità ha segnato il passaggio da quella “società del tabù” a una società del confronto, in cui i valori non sono più imposti ma scelti nella responsabilità e nella libertà della coscienza individuale. La laicità, però, non è solo una conquista del passato, ma la condizione per la cittadinanza cognitiva del futuro: la libertà di pensare, scegliere e dialogare anche nell’era delle macchine. È il modo in cui l’umanità può restare fedele a se stessa dentro la rivoluzione tecnologica. Per questo la laicità è il valore che guida la nostra politica culturale pubblica a farsi politica della consapevolezza, capace di fornire strumenti cognitivi, simbolici e critici per vivere in un mondo complesso, interconnesso e incerto». «Oggi più che mai – dice il presidente dell’Arci di Reggio Daniele Catellani – la sa dei valori democratici che sono a fondamento della Costituzione passa attraverso un dialogo ampio guidato dal pensiero libero e critico. Nel quadro di generale e rapido cambiamento in cui viviamo le Giornate della Laicità si confermano come momento prezioso per riflettere su cosa significhi, nel nostro tempo, essere cittadini. In un periodo storico in cui la complessità del pensiero pare bandita». Le Giornate della laicità rappresentano dunque uno spazio di riflessione libero e autonomo capace di costruire punti di vista nuovi sulla attualità. l © RIPRODUZIONE RISERVATA