Gazzetta di Reggio

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Quarant’anni di viaggi in tutto il mondo nei ricordi di Anceschi

Adriano Arati
Quarant’anni di viaggi in tutto il mondo nei ricordi di Anceschi

Uscito il secondo libro dello scrittore reggiano

14 agosto 2022
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Castelnovo Monti Una vita di viaggi messa nero su bianco, fra ricordi e pensieri, dalla Polinesia a Minsk.

È uscito da poche settimane “Viaggi e riflessioni di un montanaro reggiano”, secondo libro del 40enne Emanuele Anceschi, originario di Castelnovo Monti. Nel 2021 aveva pubblicato “Storia di una festa mobile”, ora replica con un volume, uscito per Brè Edizioni come l’esordio, in cui mette insieme quattro decenni di viaggi che, ricorda, gli hanno permesso di visitare più di una volta tutti e cinque i continenti.

Un tentativo, si spiega, di mettere insieme tanti sforzi per «comprendere la complessità del mondo, guardando le altre culture con curiosità e umiltà».

Uno zibaldone che conduce davvero ovunque, fra mete più classiche ed altre decisamente insolite, «dalle spiagge dell’Australia e della Polinesia a quelle di Miami, dai templi dell’Asia buddista ai locali di Minsk e Mosca, dai Paesi baltici alla natura del Sudafrica e del Nepal. Passeggiate per le vie del centro, litri di birra e vodka, feste e chiacchiere, nuove conoscenze ed esperienze nella natura incontaminata». Nel libro, Anceschi unisce memorie ed esperienze dirette al «pensiero di sociologi, filosofi, scrittori e registi di cui si serve per rendere chiare le proprie riflessioni. Inoltre al termine dei capitoli, inserisce miti antichi per evidenziare il proprio pensiero».

«In questa opera raccolgo le mie esperienze di viaggio e le riflessioni che mi hanno suscitato. Il punto di vista non può che essere soggettivo, ovvero quello di un ragazzo che ha vissuto la sua adolescenza nell’appennino reggiano. È importante ricordare sempre il punto di partenza quando si riflette sulle cose del mondo», sottolinea lo stesso autore nell’introduzione. «Tutti noi abbiamo un luogo che chiamiamo casa e che, in maniera più o meno significativa, spesso è una costante di paragone per notare differenze e affinità con gli altri paesi che andiamo a visitare. Questo libro è quindi una storia di quello che i miei occhi hanno visto. Non sono occhi cinesi, indiani o australiani che probabilmente mi porterebbero a fare considerazioni molto diverse da quelle cui sono giunto da italiano». Inoltre, avvisa, i lettori non devono aspettarsi una mera guida turistica: «Per questo ci sono una miriade di libri di travel blogger e viaggiatori oltre alle guide turistiche vere e proprie con elenchi, voti e descrizioni».

L’obiettivo, qui, è «dimostrare come alcuni viaggi cambiano colui che li ha intrapresi perché lo portano a maturare delle riflessioni che rimanendo nel proprio Paese non avrebbe mai elaborato. Solo guardando il nuovo e vivendo le situazioni in cui le differenze tra noi e l’altro affiorano, possono emergere riflessioni più o meno profonde». Una prima presentazione di “Viaggi e riflessioni di un montanaro reggiano” è in programma il 3 settembre, alle 17.30 a Ginepreto di Castelnovo Monti, nella bellissima sede della cooperativa Il Ginepro.