Gazzetta di Reggio

Reggio Emilia

Al teatro Piccolo Orologio lo spettacolo “Che forma hanno le nuvole?”

Al teatro Piccolo Orologio lo spettacolo “Che forma hanno le nuvole?”

Per tutta la famiglia, andrà in scena venerdì alle ore 17. Immagini e parole per raccontare un’amicizia speciale e un’identità ritrovata

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Reggio Emilia A tutti, almeno una volta nella vita, è successo di sentirsi invisibili. È ciò che accade da qualche tempo a Nemo: nessuno lo considera, i maestri lo ignorano, nessuno lo sceglie per giocare a palla avvelenata o per sedersi accanto a lui, a mensa.

Avere 8 anni, due genitori affettuosi e una sorella gemella, Vera, con la quale condividere mille avventure, può non bastare più quando, all’improvviso, il mondo intero sembra non essere ormai un posto accogliente. Di più: quando tutti ti detestano, al punto tale da smettere semplicemente di vederti.

È così che, un giorno, Nemo scopre finalmente la verità: nessuno lo odia veramente perché, a quanto pare, nessuno sa nemmeno che esiste. Nessuno, tranne Vera.

Lei sì che lo vede. Ben presto tutto è chiaro: lui è il suo amico immaginario. Certe rivelazioni possono mandare in frantumi il tuo mondo, per come lo hai sempre immaginato. Si rivolge quindi a Vera, chiedendole di aiutarlo a essere libero, ad essere pienamente se stesso. Inizia così un viaggio ricco di sorprese e poesia, come solo la vita sa essere.

Ruota intorno alla ricerca di se stessi “Che forma hanno le nuvole?”, spettacolo di Serena Facchini e Ermanno Nardi, con Serena Facchini e Daniele Pennati, prodotto da Industria Scenica. La pièce sarà in scena venerdì 6 gennaio, alle ore 17 al Teatro Piccolo Orologio, in via Massenet 23.

La magia della messa in scena, un invito per tutta la famiglia, nasce dall’incontro tra le parole e le scenografie di Daniele Pennati e Stefano Zullo: le illustrazioni di Stefano Cattaneo attraversano e accompagnano la narrazione, insieme alle animazioni video di Roberto Polimeno e Stefano Cattaneo, esaltate dalla multimedialità che nasce dal sapiente intreccio di suoni (Federico Mammana), luci (Marco Grisa) e costumi (Elisa Bartoli). L’équipe creativa e la cura nella realizzazione immersiva della storia sono valse allo spettacolo il prestigioso premio In-box Verde (2020) e la selezione finale del Premio Otello Sarzi (2020).

Come può un essere immaginario trovare la libertà? Il cammino è costellato di divertenti avventure, incontri strampalati con colleghi invisibili, gruppi di autoaiuto per amici immaginari, uffici di ricollocamento.

Nemo scoprirà che ciò che più conta non è come appariamo, il nostro aspetto, ma le nostre azioni, come scegliamo di agire e il modo in cui facciamo sentire quelli che amiamo e che plasmano il nostro mondo e le nostre emozioni.

Ecco che l’invisibilità non è più qualcosa che “capita”, ma una scelta: si è invisibili solo se si vuole esserlo. Gli sguardi degli altri sono spesso indissolubilmente legati al modo in cui ciascuno guarda a se stesso, specie in quel momento in cui i bambini si preparano a lasciare parte di quell’identità rassicurante e familiare che li ha accompagnati a lungo, per essere liberi di cercarne una nuova, affascinante quanto misteriosa e sconosciuta.

Frutto della ricerca è la scoperta che ognuno è speciale, bisogna solo saperlo vedere: occorre un allenamento continuo dell’immaginazione che parte dal percorso straordinario di crescita e di costruzione della propria identità che, attraverso gli occhi di Nemo, anche lo spettatore è chiamato a seguire. Come accade con le nuvole: solo per chi è abituato a guardarle attraverso la lente della fantasia queste assumono forme sempre nuove e inaspettate.

Questi i prezzi: biglietto mecenate 20 euro per contribuire con una piccola donazione alle attività del MaMiMò; biglietto intero 15 euro, biglietto ridotto 13 euro, soci MaMiMò 10 euro.

Per informazioni e prenotazioni: www.mamimo.eventbrite.it, biglietteria@teatropiccolorologio.com, www.mamimo.it, 0522/383178.