Gazzetta di Reggio

Musica lirica, blues e riflessioni per la Giornata della Memoria

Musica lirica, blues e riflessioni per la Giornata della Memoria

Oggi al teatro Ariosto debutta l’opera “Brundibár” che replicherà domenica

27 gennaio 2023
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Reggio Emilia Spettacoli, incontri, presentazioni di libri, proiezioni. Sono tantissime le iniziative in cartellone per la Giornata della Memoria. A partire da una nuova opera per bambini prodotta dalla Fondazione I Teatri, Brundibár che debutterà oggi per le scuole e che sarà riproposta domenica (ore 16) al teatro Ariosto. Si tratta di una bella fiaba a lieto fine la cui genesi è però dolorosamente intrecciata alla persecuzione degli ebrei ed all’Olocausto. La prima versione di Brundibár venne scritta infatti da Hans Krása e Adolf Hoffmeister nel 1938 in occasione di un concorso indetto dal governo della Cecoslovacchia. Il concorso venne poi annullato ma nel 1941 iniziarono comunque le prove nell’orfanotrofio ebraico di Praga dove andò in scena nel 1942. Nel frattempo però sia Krása che lo scenografo che aveva lavorato alle prove, Frantisek Zelenka, erano stati deportati nel campo di concentramento di Terezin, vicino a Praga, seguiti a breve da quasi tutti i membri del coro ed il personale dell’orfanotrofio. Krása decise nonostante tutto di continuare le prove, riuscì a ricostruire a memoria la partitura e nel settembre 1943 l’opera andò in scena nel campo di concentramento. Oltre cinquanta furono le repliche ma molti dei protagonisti, compreso Krása, vennero di lì a poco deportati ad Auschwitz dove trovarono la morte. In questa versione, oltre al Coro di Voci bianche della Fondazione I Teatri, diretto da Costanza Gallo, ci sarà l’Ensemble Icarus diretto da Mimma Campanale, regia e ideazione scenica di Barbara Roganti; illustrazioni di scena di Francesca Ballarini; introduzione di Matthias Durchfeld. La storia racconta di Aninka e Pepicek, che decidono di andare a cantare e ballare nella piazza del mercato per guadagnare qualche soldo per comprare il latte alla madre malata. Ostacola i loro piani però Brundibár, malvagio suonatore di organetto. Con l’aiuto di un gatto, un cane, un passerotto e i bambini del paese, i due coraggiosi ragazzi riusciranno a cacciare Brundibár e a portare alla mamma il latte.

Sempre questa sera (ore 21.15) al Binario49 in via Turri, si onora il Giorno delle Memoria con il reading teatrale Blues per un amico. Una produzione TeatroChe, in collaborazione con lo stesso Binario49 e Associazione Culturale Cinqueminuti, che vedrà sul palco come voce narrante Mauro Bertozzi ad eseguire canzoni blues i maestri Riccardo Sgavetti e Tiziano Bellelli, con un ospite speciale per questo evento, il maestro Leonardo Sgavetti all’organo Hammond. Cosa lega il giorno della memoria al blues? Quale collegamento vi è tra la più grande tragedia dell’umanità ed i sogni di giustizia, di pace, di diritti umani di un giovane astrofisico reggiano? Chi si ricorda di David Lee Goff e del movimento civile reggiano di 20 anni fa e più? L’ ingresso è libero. Per prenotazioni info@b49.it o whattsapp al 347/5889449.

«Valigie di memoria, incandescenze del passato, ispirate alla testimonianza di Elie Wiesel deportato ad Auschwitz e Buchenwald, ci interrogano, ci aprono all’ascolto»: Bernardino Bonzani introduce l’installazione visuale e sonora partecipata La Notte oggi alle 10.30 sarà fruibile gratuitamente alla Casa delle Storie (via Beretti 24) subito dopo la posa della pietra d’inciampo dedicata al deportato Luigi Bellelli al Gattaglio a cura di Istoreco. Nel pomeriggio l’installazione sarà accessibile alle ore 17 e alle ore 18.30. Nel tempo dell’installazione, realizzata da Franco Tanzi e con musiche originali di Gaetano Nenna, le spettatrici e gli spettatori saranno invitati a lasciare un proprio pensiero scritto sul tema della memoria. I testi raccolto confluiranno, nei giorni successivi, in una Ballata della Memoria, ad opera delle artiste e degli artisti del Teatro dell’Orsa.

Ricordare attraverso la musica. Lo fa l’Arci di Reggio Emilia grazie alla collaborazione con la scuola di musica Cepam che questa mattina alle 11, pubblicherà sui canali social dell’associazione un video con la versione a cappella di Wiegala. Il video per la regia di Mirco Marmiroli e grazie alla voce dell’allieva della scuola di musica Cepam Silvia Milazzo, evoca la forza di quel canto che chiede con forza di non essere dimenticato. Era il 6 ottobre 1944 ad Auschwitz e un gruppo di internati appena arrivati da Theresienstadt fu messo in fila davanti alle “docce”. Fra questi vi era un gruppo di sedici bambini che si stringeva intorno a una donna, era Ilse Weber, scrittrice e poetessa ebrea di lingua tedesca, che insieme al figlio minore, aveva seguito volontariamente i piccoli pazienti di cui si prendeva cura in infermeria. Mentre consolava i bambini, un detenuto si avvicinò: «Non sono docce, ma camere a gas!». Ilse rispose: «Vorrà dire che non faremo la doccia». E cominciò a intonare la triste ninna nanna, una di quelle sue poesie che aveva musicato per allietare i piccoli pazienti. Si addormentarono per sempre cantando quella ninna nanna che si intitola Wiegala.