L’intervista

Marco Travaglio al Fuori Orario: «Ecco come si è arrivati alla Meloni»

Ambra Prati
Marco Travaglio al Fuori Orario: «Ecco come si è arrivati alla Meloni»

Il 27 aprile a Taneto lo spettacolo “I migliori danni della nostra vita”

17 aprile 2023
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Taneto «Tutta la prima parte è sul governo attuale. Vi racconterò chi ci ha fatto questo bel regalo». Parola di Marco Travaglio, che giovedì 27 aprile ore 21 sarà al circolo Arci Fuori Orario a Taneto di Gattatico con l’ultimo spettacolo: un excursus satirico sugli ultimi cinque anni di politica italiana. Prodotto “in casa” da Loft Produzioni Srl per Seif (la società editoriale Il Fatto), il one man show - che gioca sull’assonanza con il luogo comune - del giornalista e direttore de Il Fatto Quotidiano si intitola “I migliori danni della nostra vita” e da gennaio ha già toccato la penisola da Cagliari a Torino in un tour sold out. Rimangono le ultime tre date, tra le quali Gattatico (i biglietti, costo 17.25 euro, sono disponibili su TicketOne, link https://bit.ly/gattattico).

Quante volte è stato al Fuori Orario?

«Una marea di volte, almeno sette o otto. Ho anche scritto dei testi al Fuori Orario. Sono un habitué, anche se stavolta ho fatto una pausa di tre anni. Ci torno sempre volentieri».

Quali sono i danni attuali?

«Sarebbe un capitolo infinito. Nello spettacolo passiamo in rassegna uno a uno i personaggi politici principali; visto che era abbastanza prevedibile ciò che sta accadendo ora, andiamo a vedere i poteri forti e come hanno distrutto l’unica alternativa credibile e popolare a partire dal 2007, l’anno del V-Day di Grillo a Bologna, quando la società civile è scesa in piazza contro la casta. Prima hanno buttato giù il governo Conte 2, che aveva appena portato a casa 200 miliardi dall’Europa per evitare che a spenderli fossero persone capaci, poi la retorica del governo dei migliori di Draghi, che è stato pessimo. È stata spianata la strada alla destra. Rispetto al governo Draghi su politica estera ed economica non è cambiato nulla; in più ci sono solo le loro porcherie identitarie».

E i falsi storici, da via Rasella agli “italiani” vittime delle foibe.

«Tutto questo chiacchiericcio inutile serve solo a distrarre e a non decidere sui temi importanti: tanto abbiamo appaltato a Biden e a von der Leyen. Quindi si parla di farina di grilli. Gli americani e Confindustria sono felicissimi. Si sono inventati populismo, sovranismo, austerità antisociali sempre a favore dei ricchi. Ora la rivolta sta dilagando in tutto il mondo: dalla Francia agli Usa».

È il sovranismo il pericolo più insidioso?

«Non ho capito cosa sia il sovranismo. È più sovranista Macron o Meloni? Se vuol dire difendere gli interessi nazionali lo è di più Macron, che si fa gli affari suoi mentre gli italiani demandano ad altri. Vorrei avere un sovranista come Macron; almeno in politica estera, all’interno è un’altra storia. I politici li vedo sempre increduli, non si chiedono mai perché la gente non vota più nel falso bipolarismo».

Ha nominato prima il V-Day, oggi c’è Elly Schlein: l’Emilia serbatoio di esperimenti politici?

«So chi è Schlein ma non conosco bene questo humus. Certo l’Emilia è un’area politicamente sempre vivace e appassionata: molti fenomeni provengono da lì perché sono autentici. Infine parlerò un po’ di pace».

Una parola oscurata?

«Una parola vietata. In Russia è proibito nominare la guerra, qui è proibito parlare di pace. Siamo inondati dalla propaganda. Eppure è fondamentale ricordare la pace».