Gazzetta di Reggio

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«La musica è la mia vita»

Alice Benatti
«La musica è la mia vita»

Dani What non vede l’ora di portare live tutte le sue canzoni «Mi definisco un tipo eccentrico dalle mille influenze musicali»

28 maggio 2024
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Reggio Emilia «Reggio Emilia è la città dove sono nato e cresciuto, che mi ha visto amare e studiare, in cui lavoro come insegnante di batteria e di pianoforte. È tutta la mia vita, insieme alla musica. Per questo sarebbe bello se ci fossero più iniziative per i musicisti, live e in studio. In futuro, però, vorrei portare il mio progetto artistico nei grandi studi di registrazione di Roma e Milano, epicentri dell’industria discografica». Ha le idee chiare sul suo futuro Danilo Cosa, in arte Dani What, 31 anni e un percorso artistico iniziato a 14, cantando e suonando brani pop. A 22, poi, la scelta di raffinare la sua educazione musicale iscrivendosi al Conservatorio Peri-Merulo di Reggio Emilia, dove sta per laurearsi. «Ora mi sto concentrando su questo obiettivo – spiega il cantante e musicista reggiano – ma appena finisco mi metterò a lavorare su nuovi brani». I suoi singoli li pubblica tra il 2022 e il 2023 e sono “1st Time”, “Cosa C’è” e “Purple”. La prima canzone, dice, è quella a cui è più legato. «Perché la sento mia come nessun altra: ho scritto sia il testo che la musica ed è stata la prima volta per me, come dice il titolo».

Protagonista di questa settimana di Replay, la rubrica della Gazzetta e di Arci Reggio Emilia che accende un riflettore sugli artisti emergenti del territorio, Dani What si descrive come «un tipo eccentrico, calmo, elegante e punk allo stesso tempo», che in musica si distingue «per la mia ecletticità e le mie mille influenze, che spaziano dal jazz al metal passando per il blues, il soul, il funk, il rock, la musica classica e l’r’n’b».

Il suo “battesimo” artistico non avviene però come solista: a partire dai 16 anni fonda varie band rock e metal e con una di queste, la sua storica di appartenenza, i Blaskhyrt, suona in diversi festival in tutto il nord Italia. «Inoltre nell’ambito della musica classica – racconta il 31enne – ho cantato in tutti i principali teatri di Reggio Emilia e Modena. Prossimamente, il 15 e 19 giugno, mi esibirà al Peri-Merulo, rispettivamente per un concerto di musica da camera e uno di arte scenica e letteratura». Come solista, invece, ha fatto live in piazza Prampolini, piazzale Europa, al Museo dell’Acqua e al Cult per fotografia europea. «Il mio legame con la musica – confida Dani What alla Gazzetta – è solido e indissolubile. La mia musica nasce dalla mie emozioni e dalle mie esperienze, di solito i testi li scrivo a casa o in macchina ma l’ispirazione può arrivarmi nei posti più impensabili. Da quando ho iniziare a fare musica ho sempre collaborato con tanti musicisti ma è un po’ di tempo che non lo faccio più e sento che è il momento di tornare a farlo. Non solo: vorrei lavorare insieme a producer, cantanti e rapper». Nel futuro, l’obiettivo di vivere di musica in lui c’è eccome. «Nell’insegnamento e nella produzione musicale – spiega – un giorno sogno di calcare palchi come l’Ariston di Sanremo, il Mediolanum Forum di Milano e gli altri grandi stadi e palazzetti d’Italia».