Gazzetta di Reggio

Il 7 luglio

Izo FtizRoy protagonista ai Chiostri, a Reggio l’unica tappa italiana del tour

Adriano Arati
Izo FtizRoy protagonista ai Chiostri, a Reggio l’unica tappa italiana del tour

La cantante e pianista si esibirà per il festival Mundus

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Reggio Emilia Una sera di eccezione. È pronta a regalarla la cantante e pianista britannica Izo FtizRoy, protagonista domani al Chiostri di San Pietro di Reggio Emilia di uno dei momenti più attesi della nuova edizione del festival Mundus, unica tappa italiana del suo tour estivo. Dall’esordio del 2017 a oggi, la FitRoy si è guadagnata un meritato alone di grande voce contemporanea, figlia della tradizione del soul e soprattutto dell’amatissimo gospel, genere che continua a frequentare costantemente come direttrice di cori. Per la prima volta ospite di Mundus, metterà al centro dello spettacolo i brani del suo ultimo lavoro discografico, “A Good Woman”. Seduta al suo pianoforte, sarà affiancata da tre coriste Alexandra Wiseman, Silla Mosley, Nile Bailey, dal chitarrista Marcus Bonfanti, dal batterista Karl Penney e dal bassista Rex Horan. Da quando ha esordito, ha avuto sempre ottime accoglienza. Fanno piacere, certo, ma possono diventare anche un vincolo? «Cerco di non guardare troppo le recensioni. A essere sincera, sono estremamente sensibile e, che siano elogiative o diffamatorie, non voglio essere influenzata da quello che è un processo di esposizione vulnerabile, ciò che conta di più per me è che amo le mie canzoni e che mi emozionano». Cosa vuol dire fare black music oggi? «Credo che ogni singolo genere musicale che amo derivi dalla black music. Credo che significhi essere consapevoli di onorare le radici da cui proviene la musica nera e non avere paura di rimanere orgogliosamente al suo interno e creare qualcosa di mio» In epoca di drone, di basi, di intelligenza artificiale, fare musica così “viscerale” è ancora possibile? E ha un senso nell’attuale mercato? «Assolutamente! È la cosa più importante. In questo clima terrificante, dove è così facile dissociarsi, intorpidirsi, staccare la spina e nascondere la testa sotto la sabbia, dobbiamo sentire di più e cercare di rimanere il più possibile connessi a noi stessi e agli altri. Credo che sia più importante che mai trovare musica che ti ispiri, che ti spezzi il cuore e che ti permetta di aprirlo». I continui paragoni con grandi nomi del passato li considera un onore o un peso? «Lo considero un enorme onore e faccio del mio meglio. I miei cantanti preferiti non erano solo quelli che sapevano cantare bene, ma quelli che cantavano con tutto lo stomaco. Che davano tutto sul palco. Non lasciavano nulla di intentato. È una prospettiva spaventosa, ma che desidero sempre incarnare, se possibile». Lei è affiancata da una formazione ricca, con un coro corposo. Perché questa scelta? Per valorizzare le armonie vocali, per aver più respiro? «Canto con lo stesso coro gospel da 20 anni e ciò che mi ha sempre entusiasmato è stato sentire tante voci potenti cantare insieme. Ti penetra nel cuore in un modo che nient’altro può fare». La vedremo con un coro completo, prima o poi? «Il mio sogno sarebbe avere venti cantanti! I cantanti portano anche l’esibizione a un livello spirituale. Trovo che ci sia qualcosa di particolarmente emozionante nella natura teatrale di un grande spettacolo e di una grande band». Ora è in tour. Sta già lavorando a nuovi dischi? «Stiamo per tornare in studio a settembre per iniziare a lavorare al prossimo album. È l’album in cui mi sono esposta di più a livello emotivo, è una vera scommessa e ne sono molto orgogliosa. Sono davvero emozionata di pubblicare nuova musica l’anno prossimo». Il biglietto costa 15 euro, è acquistabile online sul portale Vivaticket o alla biglietteria del teatro Valli, dalle 9. 30 alle 12. 30 o telefonicamente, al numero 0522 458854, dalle 14 alle 17.

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