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Lo stabilimento di supercar mai nato

Silk Faw, liquidazione giudiziale: gli americani offrono un milione ma il buco è venti volte più grosso

Ambra Prati
Silk Faw, liquidazione giudiziale: gli americani offrono un milione ma il buco è venti volte più grosso

L’avvocato Miraglia: «La somma corrisponde al 5% del totale del passivo, ma fa ben sperare»

09 ottobre 2024
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Reggio Emilia «Per la liquidazione giudiziale di Silk Sports Car Srl la proprietà americana, tramite l’avvocato Francesco Morcavallo di Roma, ha messo a verbale di essere disponibile a mettere sul piatto un milione di euro da spartire tra i creditori». Lo ha dichiarato, al termine dell’apertura della procedura fallimentare ieri in tribunale, l’avvocato Pasqualino Miraglia di Modena, che rappresenta una parte di dipendenti che hanno già ricevuto il saldo.

Le vicissitudini del più grande bluff finanziario della storia reggiana – ovvero il mega stabilimento di supercar ibride ed elettriche, rimasto sulla carta, che gli americani di Silk e i cinesi di Faw avrebbero dovuto far sorgere a Gavassa nel 2021 – pare non avere fine. Se la sessantina di ex dipendenti rimasti senza stipendio sono stati quasi tutti risarciti («mancano tre ex lavoratori reggiani, che hanno ottenuto un lauto acconto e che riceveranno il saldo entro dicembre», ha precisato Miraglia), c’era attesa per l’avvio della procedura fallimentare.

Davanti al giudice Niccolò Stanzani Maserati e al curatore fallimentare dottor Giancarlo Attolini hanno depositato le domande di insinuazione nel passivo una settantina di creditori; accettate 65 domande, altre non sono state esaminate perché tardive (i ritardatari potranno farsi avanti nella prossima udienza del 4 febbraio). La disponibilità degli americani è stata accolta positivamente dai legali dei creditori, anche se un milione di euro sono briciole rispetto al buco da 20 milioni di euro.

«La somma corrisponde al 5% del totale del passivo, ma fa ben sperare», secondo l’avvocato Miraglia, per la ventina di aziende che vantano crediti dai 51mila euro fino a oltre due milioni. Tra queste figurano “Walter de Silva cars”, esponente di spicco nel campo della progettazione di automobili (credito di 2.904.979); un milione e 800mila euro a testa per Hpe srl (High Performance Engine) e Csi Entwicklunghstechnik Gmbh; Dallara Automobili Spa (1,7 milioni di euro); Danisi Engineering Srl (1,4 milioni); Lifetouch Srl (800mila euro), Hsl Srl (607mila euro), Waycon Srl (571mila euro), Avl Italia(537mila euro), Alfa Solutions (376mila euro), Bieffe Project srl (350mila euro), Pankl Turbosystems Gmbh (194mila euro), Idiada Automotive Technology Spa (71mila euro) e Valeo Spa (51mila euro). «Il milione di euro? Si tratta di un’offerta messa a verbale, epperò irrilevante rispetto alla procedura – ha precisato il curatore dottor Attolini – La proposta dev’essere accompagnata da garanzia e depositata in tribunale il quale, sentito il parere del sottoscritto, se la riterrà ammissibile la sottoporrà ai creditori». La trattativa, insomma, continua., Dal punto di vista penale rimane pendente l’indagine della Guardia di Finanza per tentata truffa aggravata ai danni dello Stato, per la richiesta di 38 milioni di euro del Pnrr avanzata dal ramo italiano di Silk (già in cattive acque). Dopo il sequestro di documenti a marzo scorso a Invitalia (l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimnti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero delle Finanze), l’indagine delle Fiamme Gialle si avvia verso la conclusione.

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