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Elisa e la bimba che porta in grembo salve dopo il grave incidente: «Le infermiere dicono di chiamarla Benedetta»

Ambra Prati
Elisa e la bimba che porta in grembo salve dopo il grave incidente: «Le infermiere dicono di chiamarla Benedetta»

Nello scontro a Quattro Castella è morta Bruna Galloni, 85 anni. La 31enne è ancora ricoverata a Parma

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Reggio Emilia «Mia figlia sarà dimessa a breve: tutti gli esami, i tracciati e le ecografie dicono che la bimba che partorirà tra cinque mesi sta bene ed è uscita illesa dallo scontro. Il nome della piccola non è stato ancora deciso. Le infermiere del Maggiore di Parma suggeriscono, visto com’è andata, di chiamarla Benedetta: è una possibilità e un buon auspicio». Gabriella Grassi è la madre di Elisa Bonati, la 31enne reggiana incinta di quattro mesi coinvolta nel terribile incidente stradale costato purtroppo la vita a Bruna Galloni, 85 anni. Un grandissimo spavento per Elisa, che attende con il compagno Stefano la prima bambina, e per i genitori di entrambi, rimasti con il fiato sospeso. A distanza di una settimana il peggio è passato: sono state escluse conseguenze sul feto e, per una volta, la cronaca nera regala anche una buona notizia. Si può preparare la cameretta e pensare alla vita.

Il 21 gennaio alle 18 la pensionata era alla guida della sua Fiat Panda quando all’improvviso, nel rettilineo della Sp23 denominato via Togliatti a Orologia di Quattro Castella, colta da malore ha deviato in diagonale, invadendo l’opposta corsia di marcia: l’utilitaria prima ha colpito lo specchietto della Toyota Yaris di un 51enne, poi ha centrato la Toyota Cross della 31enne. Un urto violento: le due auto sono rimbalzate fuori dalla carreggiata, ai lati opposti, con la giovane rimasta incastrata. Per l’85enne Bruna Galloni purtroppo non c’è stato nulla da fare. E grande è stata anche la paura per le condizioni della 31enne e della bimba che ha nella pancia. Di professione impiegata, quel pomeriggio Elisa dopo una giornata di lavoro era diretta verso Montecavolo, dove convive con il compagno. «Quando ci hanno avvisato ho smesso di respirare. Anch’io psicologicamente mi sto riprendendo adesso – racconta mamma Gabriella – Quando sono arrivata sul posto e ho visto il lenzuolo bianco, c’è mancato poco che svenissi». Invece la vittima era l’85enne, mentre Elisa, estratta dall’abitacolo dai vigili del fuoco, è stata trasportata in elicottero all’ospedale di Parma, dov’è ricoverata da allora. «Il timore di tutti noi era che potesse perdere la bimba. Il futuro papà si è preoccupato tantissimo e mio marito si è messo a piangere. Per fortuna io ho retto, forse perché non è la prima prova che supero delle prove: quattro anni fa Elisa ha avuto un grave problema di salute».

Dopo un iniziale sconforto, anche la giovane si è ripresa. «Nell’immediatezza aveva un forte mal di schiena perciò i dottori hanno ipotizzato lesioni alla colonna vertebrale, in seguito escluse. Adesso Elisa ha male al ginocchio e alla gamba, che per il contraccolpo hanno sbattuto con violenza contro il volante; e non può assumere medicine, essendo in gravidanza la priorità è la piccola. Certo in un momento così delicato di scompenso ormonale un incidente stradale di queste proporzioni non ci voleva, tanto più che lei non ha mai perso conoscenza e ricorda bene la dinamica», dice Gabriella. In ospedale Elisa è stata sottoposta a tutta una serie di controlli scrupolosi. «I medici sono cauti e hanno detto che non possono escludere microfratture ossee del feto o altri lievi effetti, tuttavia sono ottimisti. E l’ultimo tracciato ha stabilito che i valori vitali della bimba sono perfetti. Si può immaginare il sollievo». Gabriella è consapevole del rischio corso. «Ieri siamo andati in carrozzeria, per valutare i danni alla macchina. Ci è stato detto che Elisa è stata fortunata perché l’impatto è avvenuto nell’angolo anteriore sinistro, sopra alla ruota che è una delle parti più resistenti e in grado di attutire il colpo. Se l’urto fosse stato più frontale non sarei qui a parlarne: sarei morta anch’io». Gabriella saluta una vicina che si informa sulle condizioni di Elisa. «Sta bene. Non vede l’ora di tornare a casa, dorme male in ospedale e ha bisogno di tranquillità. Anche noi non vediamo l’ora che venga dimessa». 

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