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Bus esploso alla stazione Mediopadana: è il tempo della conta dei danni

Ambra Prati
Bus esploso alla stazione Mediopadana: è il tempo della conta dei danni

Distrutto il mezzo da 300mila euro, danni anche alla stazione, ma Rfi spiega: «Vetrate e profilature saranno sostituite quanto prima, è stato avviato l’iter»

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Reggio Emilia Un autobus a metano nuovo andato distrutto (300mila euro), profilature della tettoia della stazione da ripristinare e due vetrate della pensilina da sostituire: un conto che si presume salatissimo. All’indomani della tragedia sfiorata alla Mediopadana, dove un autobus Seta alimentato a metano ha impattato sulla tettoia dell’atrio provocando lo scoppio delle bombole situate sulla parte alta del mezzo, si contano i danni della deflagrazione – senza incendio – avvenuta venerdì alle 18. Il bus della linea 5, guidato da un autista esperto di 57 anni, era appena partito dal capolinea nel vialone d’ingresso della stazione, per fortuna vuoto di passeggeri: doveva coprire la tratta Mancasale-Rivalta e l’autista era al suo primo turno su questa tratta. Appena partito, il tempo di svoltare e di passare davanti all’entrata ed è successo l’irreparabile: anziché seguire la corsia unica, l’autobus si è spostato sulla destra nella corsia riservata a taxi e Ncc. Poi il boato, la pioggia di schegge di vetro e frammenti metallici caduti addosso ai numerosi viaggiatori in partenza o in arrivo nel fine settimana, con alcune persone colpite – per fortuna in modo lieve – dai detriti.

Quando la lunga opera di messa in sicurezza dei vigili del fuoco è terminata, del bus non è rimasto che lo scheletro metallico: lo scoppio ha polverizzato seggiolini e arredi, riducendo il mezzo (due anni fa Seta ha sostituito tutta la flotta di Reggio a gpl con veicoli a metano) a un ammasso di lamiere e tubi. È andata bene all’autista, che ha riportato due giorni di prognosi: l’unico punto protetto dalla gabbia di sicurezza è stato il posto guida. «Io stavo lavorando su un’altra linea, quando ho terminato il turno sono andato in ospedale in supporto al collega – racconta un altro conducente Seta – Ha riportato piccoli tagli al volto a causa dei pezzi di vetro e tanta paura, ma per il resto sta bene. Sulle cause dell’incidente non si è espresso, ma si auspica che nessuno si sia fatto male e spera di tornare presto in servizio. E visto cosa è rimasto del mezzo, credo che il collega sia stato non fortunato ma miracolato». Rfi, proprietaria della Mediopadana, ci tiene a sottolineare che la stazione è funzionante già da subito. «L’ingresso è ripulito e accessibile. La parte strutturale non è stata compromessa e non c’è alcuna limitazione. Vetrate e profilature saranno sostituite quanto prima, è stato avviato l’iter». Sui danni «avremo una stima precisa lunedì o martedì». Pagherà l’assicurazione come avviene per i sinistri, fa sapere Seta che non ha escluso l’ipotesi del malore all’autista. L’azienda del trasporto annuncia «un’indagine interna basata sulle telecamere poste sul veicolo, sperando che non risultino inservibili. Inoltre acquisiremo i rilievi effettuati dalla polizia e l’esito della dinamica dell’incidente potrebbe avere conseguenze sulla patente professionale del dipendente». «Siamo in attesa di capire la dinamica – dice anche l’assessora alla Mobilità, Carlotta Bonvicini – è il primo incidente del genere che capita alla Mediopadana dalla sua inaugurazione». l © RIPRODUZIONE RISERVATA