Gazzetta di Reggio

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La storia dello stabilimento

Incendio all’Inalca: l’ex Unipeg venne acquisita dal Gruppo Cremonini nel 2016

Elisa Pederzoli
Incendio all’Inalca: l’ex Unipeg venne acquisita dal Gruppo Cremonini nel 2016

Reggio Emilia: lo storico impianto rappresenta un pezzo di storia della cooperazione reggiana poi ceduto al re delle carni modenese che ha creato Roadhouse

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Reggio Emilia Sono ingenti i danni all’impianto Inalca di via Due Canali, nei pressi di viale Manfredi nella parte nord della città di Reggio Emilia, a poca distanza dal centro storico. Le fiamme sono divampate all’una di notte di martedì 11 febbraio e i lavori di spegnimento vanno avanti a ore. Lo stabilimento è di proprietà del Gruppo Cremonini. «Attraverso Inalca – si legge sul sito ufficiale – il Gruppo Cremonini è leader assoluto in Italia e uno dei maggiori player europei nel settore delle carni bovine, detiene la leadership in Italia nella produzione di hamburger ed è il più grande produttore italiano di carni in scatola. Inoltre, attraverso la controllata Italia Alimentari (nata dalla fusione di Montana Alimentari e Ibis), si colloca tra i primi operatori italiani nel settore dei salumi & snack». «L’azienda, attraverso Inalca Food & Beverage, opera in posizione di leadership nelle attività di distribuzione all’estero di prodotti alimentari, tipici del Made in Italy, con proprie piattaforme logistiche in diversi paesi. Nel 2023 il settore produzione del Gruppo ha realizzato ricavi totali per 2.990,81 milioni di Euro. Il Margine Operativo Lordo (EBITDA) ha raggiunto i 236 milioni di Euro, mentre il Risultato Operativo (EBIT) è stato pari a 152 milioni di Euro. L’ 88% del fatturato deriva dalla produzione, trasformazione e commercializzazione delle carni bovine, mentre il 12% dalla produzione e lavorazione di salumi & snack. Il 40% del fatturato di INALCA è realizzato all’ estero». Roadhouse Restaurant è stata la prima catena di steakhouse in Italia, sviluppata dal gruppo Cremonini dal 2001, che ne detiene la proprietà per l’Europa. «Con gli anni si è trasformata in veri ristoranti casual dining che offrono un menu in evoluzione che va da burger, sandwich e salad a specialità di carne classiche o specialità dal mondo» spiegano sul loro sito.



Lo stabilimento di via Due Canali un tempo Unipeg, rappresentava un pezzo di storia della cooperazione reggiana. Il 29 aprile 2016  il ramo della storica cooperativa di lavorazione delle carni venne infatti ceduta ai modenesi di Inalca spa. L’acquisizione decorre dal 1° maggio 2016 e riguarda il ramo d’azienda di Unipeg Soc. Coop. Agr., con le due strutture di Pegognaga (Mantova) e Reggio Emilia appunto dove ci sono le attività di macellazione, lavorazione e commercializzazione delle carni bovine e di prodotti a base di carne. Ceduto anche il ramo d’azienda di Assofood S.p.a., comprensivo di uno stabilimento a Castelnuovo Rangone (Modena), dove vengono preparati prodotti elaborati a base di carne.  Come la stessa Inalca comunicava ufficialmente all’epoca, «l’operazione ha una valenza fortemete strategica sotto diversi aspetti:  si pongono le basi per creare un nuovo polo agrozootecnico/industriale interamente italiano che andrà a valorizzare e rafforzare tutta la filiera bovina nazionale;  si consolideranno le attività industriali attraverso la razionalizzazione degli impianti produttivi e delle linee di prodotti;  si svilupperanno nuove ed importanti sinergie commerciale in Italia e all’estero su diversi canali di vendita di cui già Inalca dispone».Attraverso la la nuova acquisizione, Incalca  puntava a raggiungere un fatturato di circa 2 miliardi di Euro. 



Luigi Cremonini, presidente del Gruppo Cremonini, così nel 2016 commentava l’importante operazione: «Il disegno strategico è quello del consolidamento della leadership di mercato nel settore della lavorazione carni bovine in Italia per generare sinergie e vantaggi per tutti gli stakeholder attivi nella filierabovina italiana, in grado di offrire prodotti eccellenti e sempre più competitivi. Gli allevatori soci di Unipeg costituiscono un patrimonio rilevante per la nostra zootecnia e permetteranno a Inalca di rafforzare le fonti di approvvigionamento di carne che sono e rimangono fortemente radicate sul territorio nazionale. Inoltre, grazie alla capillare presenza distributiva nazionale e internazionale di Inalca, sarà possibile valorizzare al meglio su tutti i mercati i prodotti ottenuti negli stabilimenti acquisiti».