L’associazione vittime dell’amianto: «Vogliamo chiarimenti da Inalca»
Il referente Davide Vasconi lancia un appello, che chiede che l’azienda fornisca risposte ai cittadini
Reggio Emilia «L’azienda faccia chiarezza sulla presenza di amianto nello stabilimento andato in fiamme e su quali provvedimenti fossero stati adottati». È un appello accorato quello che arriva da Davide Vasconi, referente dell’associazione che riunisce i famigliari delle vittime dell’amianto, dopo il rogo scaturito allo stabilimento Inalca di via Due Canali. Rogo che lascia aperti molti interrogativi su cui si chiede un intervento diretto da parte dell’azienda perché fornisca risposte chiare ai cittadini.
«È molto probabile che quel tipo di capannone contenesse l’amianto, per la sua data di realizzazione - continua Vasconi -. Chiediamo, quindi, che l’azienda faccia chiarezza. Dovrebbe esistere un documento di valutazione dei rischi e qualcuno, fatte le dovute ispezioni, deve avere identificato la presenza di amianto storica e individuato le contromisure necessarie per fronteggiare i rischi che ne derivano. Per i cittadini, ma anche per chi ha il compito di prestare soccorsi e si occupa del ripristino del capannone distrutto. L’amianto non brucia, ma brucia tutto quello che c’è intorno. Le fibre si liberano e vanno a finire nell’ambiente».
Vasconi pone poi l’accento su un aspetto di tipo più generale: «Purtroppo, siamo in grande ritardo sulla bonifica dell’amianto. La Regione ha un piano amianto che risale a diversi anni fa che prevedeva solo di tenere sotto controllo il materiale. Nemmeno tutti i Comuni, hanno proceduto con la mappatura. Noi abbiamo fatto un convegno nel 2023 in cui è stato assicurato che la mappatura Reggio Emilia l’aveva fatta. A questo punto, chiediamo si passi alla fase successiva: quell’amianto va fatto rimuovere con un’ordinanza. Questo perché si verificano le alluvioni, i terremoti. I capannoni cadono e le fibre volano per aria. Il problema c’è e bisogna cercare di arginarlo e fare in modo che si risolva prima possibile. Quindi, l’azienda parli chiaro sull’amianto», conclude il referente dell’associazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA