«Zaynab Dosso: la prima volta che l’ho vista ho subito pensato fosse un fenomeno»
Giorgio Frinolli, tecnico delle Fiamme Azzurre, racconta il suo percorso con l’atleta di Rubiera che ha vinto l’oro negli Europei indoor
Rubiera Veste la divisa delle Fiamme Azzurre la donna più veloce d’Europa. E anche del mondo, almeno quest’anno, visto che la rubierese Zaynab Dosso ha vinto domenica ad Apeldoorn il titolo continentale dei 60 metri con un tempo (7”01) che nessun’altra atleta è stata capace di correre finora nel 2025. A nove anni era arrivata nel Reggiano, seguendo la famiglia che si era trasferita per lavoro dalla Costa d’Avorio e al campo di Rubiera aveva scoperto l’atletica. Nel 2016 a Tbilisi si meritava la prima copertina internazionale, dopo il bronzo europeo Under 18 dei 100 metri perso per questioni di millesimi di secondo. «La prima volta che l’ho vista? Era il 2017, il 1° maggio, a Roma – ricorda Giorgio Frinolli, tecnico delle Fiamme Azzurre – L’avevo convocata per il raduno della nazionale giovanile in vista degli Europei juniores di Grosseto: ho subito pensato che fosse un fenomeno, mai vista una simile accelerazione in un’atleta di quell’età».
Allora la seguiva sempre Loredana Riccardi, allenatrice di riferimento a Rubiera: «Una specie di mamma, si vedeva che Zaynab era ancora un po’ intimidita a confrontarsi con un uomo nel ruolo di tecnico». Sempre rispettosa, però, e Giorgio ne aveva ricavato un’ottima impressione: «Con quelle qualità, stranissimo che altri gruppi sportivi non si fossero già fatti avanti». Perciò nel 2018 era arrivato il reclutamento nella Polizia Penitenziaria, dopo le selezioni affrontate dalla ragazza appena maggiorenne. «Forte lo era, probabilmente da sempre, ma la sua crescita è stata graduale: forse perché ancora non credeva abbastanza in se stessa». Zaynab aveva cominciato a prendere coscienza dei suoi mezzi dopo una delusione: «Nel 2021 l’ho inserita nel gruppo della staffetta, prima dei Giochi Olimpici di Tokyo: quell’anno era la settima italiana e in Giappone le toccò solo il ruolo di riserva. Sull’aereo, durante il viaggio di ritorno mi disse che voleva trasferirsi a Roma per allenarsi con me». La politica delle Fiamme Azzurre era stata sempre quella di non forzare la mano, con i propri atleti, lasciarli tranquilli nel loro ambiente e mettersi a disposizione solo per esigenze particolari.
«Con Loredana Riccardi siamo sempre rimasti in contatto, ma devo ammettere che lavorare su un talento del genere ha messo alla prova anche me – riconosce il tecnico – Zaynab era abituata alla realtà di un piccolo centro, ma mi ha subito mostrato un approccio del tutto nuovo, soprattutto mentale». Pochi mesi insieme e nell’inverno 2022 era già arrivata una serie di record italiani indoor sui 60 metri, fino a 7”14, finale mondiale sfiorata a Belgrado, e in estate i miglioramenti anche sui 100 metri. La rubierese era finalmente diventata la capofila della nostra velocità, premiata dal bronzo europeo con la staffetta a Monaco. Nella prima gara del 2023 Zaynab ferma per un infortunio dopo aver eguagliato il suo primato italiano dei 60 metri alla prima gara del 2023. Il tempo di recuperare la condizione mette in bacheca anche il primato italiano dei 100 metri, con uno storico quarto posto della staffetta azzurra ai Mondiali di Budapest. Il 2024, nuovo anno olimpico, pieno di impegni importanti. «Più che il bronzo mondiale dei 60 metri a Glasgow, quello che ha segnato la crescita di Zaynab è stato il podio europeo sui 100 metri, anche perché ottenuto all’Olimpico di Roma, di fronte al pubblico italiano. Una serie infinita di appuntamenti che purtroppo l’hanno un po’svuotata in vista dei Giochi Parigi. Alla fine la stagione si è un po’complicata – riconosce Frinolli – ma soprattutto per il dispendio di energie nervose». Dopo l’oro europeo in Olanda, il primo mai conquistato da un’italiana, cosa può riservare futuro? «Per Zaynab è stata una conferma di ciò che vuole essere, un’atleta di livello mondiale: ci crede fortemente». Ora la Dosso è attesa alla trasferta di Nanchino, per i Mondiali indoor, con la consapevolezza di essere sulla strada giusta: «Partiamo martedì 18 per la Cina, non c’è nemmeno il tempo di fare lavori particolari. E resta sempre un obiettivo da raggiungere, come il muro degli 11” sui 100 metri» conclude Frinolli. Per quello, in estate, si ripartirà dagli 11”01 corsi agli Europei di Roma 2024l © RIPRODUZIONE RISERVATA