La biodiversità servita a tavola per raccontare un territorio: dalla cipolla borettana, alla prugna zucchella agli eventi dedicati al cibo da strada
Intorno al cibo ci sono stati studi, ricerche, evoluzioni e raggiungimenti qualitativi importanti, ma solo recentemente è stato riconosciuto come patrimonio culturale
Il tema cibo ha da sempre diverse connotazioni. In primis risponde a uno dei bisogni umani più importanti, riflette il tenore di vita delle classi sociali, crea momenti di convivialità, diventa un mezzo di comunicazione tra popoli e in tempi moderni è tema di programmi televisivi e di molte manifestazioni in tutto il mondo. Dei tanti modi per consumare cibo e dei tanti luoghi dove consumarlo, ce n’è uno che risale ai tempi greci ed egizi e che ancora oggi ne vede un uso diffuso: il cibo consumato per strada. Intorno al cibo ci sono stati studi, ricerche, evoluzioni e raggiungimenti qualitativi importanti, ma solo recentemente è stato riconosciuto come patrimonio culturale.
I prodotti
Tra le azioni messe in campo per il cibo, rientrano quelle di protezione e tutela: c’è stato infatti un momento durante il quale il mondo ha iniziato ad andare troppo veloce e si rischiava di uniformare i prodotti alimentari andando a perdere le unicità territoriali, ecco quindi la nascita di associazioni e consorzi con il preciso obiettivo di raccontare una storia e preservare la biodiversità. Con sede nella provincia di Reggio Emilia, troviamo oggi tre consorzi di tutela: quello dell’anguria reggiana di Santa Vittoria di Gualtieri, quello dell’aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia e quello del Parmigiano Reggiano (il primo riconosciuto in Italia, nel 1928). Troviamo anche associazioni un po’ meno strutturate, ma che mettono in campo le loro energie per salvaguardare i prodotti ed il rapporto con il territorio, molte delle quali operano nella Bassa Reggiana. Tra queste, l’associazione "La Borettana", a salvaguardia della cipolla borettana appunto, che nelle zone di Boretto si è coltivata lungamente e fin dall’antichità, come dimostra un documento del 1400. Le attività da parte dell’associazione sono volte a far conoscere il prodotto e tutte le sue declinazioni in cucina, esiste un ricco ricettario consultabile anche sul loro sito e sulla pagina Instagram. L’associazione per la valorizzazione della prugna zucchella di Lentigione nasce per la salvaguardia della tipicità di questo antico frutto di origine emiliana ideale per confetture. Anche per questo prodotto dobbiamo andare indietro nel tempo fino al ’700 dove nelle zone di Brescello questa pianta particolarmente produttiva ha impiantato le sue radici; l’associazione partecipa ad eventi sul territorio e vende la confettura adattissima per le crostate. Quando attraversiamo questa terra, ci accorgiamo facilmente del numero di filari presenti, quindi qui si produce vino. Ma non solo il Lambrusco reggiano Doc, anche la Fogarina che ha recentemente ottenuto le denominazione di origine controllata e diventa parte dei tanti prodotti che in questa regione meritano un posto sul palcoscenico delle eccellenze culinarie. Nell’ordine dei riconoscimenti, meritano una citazione gli antichi meloni reggiani che diventano presidio Slow Food nel 2020, coltivati tra Novellara, Santa Vittoria, Guastalla e Brescello e recuperati grazie ai ragazzi dell’istituto superiore "Zanelli"; l’altro prodotto sono i tortelli di zucca reggiolesi De.Co., ovvero Denominazione Comunale di Origine, un marchio di tutela e valorizzazione dei prodotti agroalimentari e artigianali locali, istituito e concesso dai Comuni, in questo caso riconosciuto nel dicembre del 2018.
Gli eventi
Qui nella Bassa sono tanti gli eventi goderecci organizzati durante l’anno per mangiare lungo le vie e nelle piazze dei comuni. A febbraio, a Reggiolo, "Per non perdere il sapore" (in foto), con la piazza che si riempie di esperti norcini per la preparazione dei ciccioli. Ad aprile è il turno di "Gustosamente" a Luzzara, una gara gastronomica aperta a tutti con show cooking in piazza per l’intera giornata, mentre a giugno è la volta della Notte della Repubblica di Poviglio, con diverse attività locali che si ritrovano in piazza e presentano menù ricchi di tradizione. A giugno non si può mancare alla Sagra della costina di Santa Vittoria di Gualtieri, dove ben 16 spade vengono adagiate sul fuoco per oltre 4 ore per ottenere in questo modo le migliori costine della zona, e a settembre, a Guastalla, "Piante e animali perduti", una ricorrenza molto attesa che diventa l’occasione per riscoprire specie vegetali quasi scomparse. Infine, ad ottobre, "Novellara balsamica", una giornata per parlare di aceto balsamico e visitare l’acetaia comunale nella Rocca dei Gonzaga.