Rapine in farmacia a Reggio Emilia: i fratelli arrestati sono accusati di tre colpi
Dopo essere stati fermati in flagranza a Novellara, dovranno rispondere degli assalti a San Bartolomeo e alla Roncina
Reggio Emilia Sono due fratelli italiani - l’uno 42enne, con alle spalle precedenti per rapina, l’altro 23enne, con piccoli precedenti – i rapinatori arrestati nei giorni scorsi in flagranza di reato nel corso di un’operazione congiunta della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri. Martedì sera, in prossimità dell’orario di chiusura della farmacia Rivi ubicata a Santa Maria della Fossa a Novellara, i malviventi, con il volto travisato, guanti calzati ed armati di pistola, hanno fatto irruzione all’interno della farmacia intimando alle farmaciste di consegnare loro l’incasso. Poiché nelle ultime settimane si erano verificati episodi analoghi, sempre in prossimità dell’orario di chiusura, le forze di polizia avevano messo in campo tutte le forze disponibili, monitorando alcune farmacie e tabaccherie ritenute sensibili e che in considerazione della loro posizione e della presenza di vie di fuga sprovviste da sistemi di videosorveglianza, sarebbero potute diventare oggetto dell’azione dei rapinatori.
Grazie al tempestivo intervento del personale della Squadra Mobile e dei Carabinieri della Sezione Operativa della compagnia di Reggio Emilia i rapinatori sono stati fermati mentre si trovavano ancora all’interno della farmacia e in particolare mentre minacciavano la farmacista con la pistola in pugno. La professionalità ed il coraggio del personale operante è stato determinante per il buon esito dell’intervento. Dopo aver visto i due rapinatori entrare in farmacia, i poliziotti ed i carabinieri, appostati nei pressi, hanno fatto irruzione intimandogli di arrendersi e di deporre le armi. Ciò tuttavia non è avvenuto e ne è nata una colluttazione nel corso della quale un sovrintendente della Polizia di Stato, sfruttando un attimo di distrazione di un rapinatore, gli si è avventato addosso nel tentativo di disarmarlo del revolver che impugnava. In tale frangente è entrato in azione il complice che, nel tentativo di liberare il fratello dalla presa del poliziotto, lo colpiva al capo con un martello provocandogli una ferita lacero contusa, medicata con quattro punti di sutura.
L’arrivo dei rinforzi ha permesso l’arresto in flagranza di reato per la tentata rapina aggravata, per le lesioni personali cagionate al pubblico ufficiale, nonché per la detenzione del revolver con matricola abrasa e quattro cartucce nel tamburo. Sono scattate perquisizioni domiciliari nelle abitazioni dei due rapinatori che hanno consentito di reperire le tracce del coinvolgimento dei due fratelli in relazione ad altre due rapine in farmacia commesse nelle settimane precedenti. Il 13 novembre i due rapinatori avevano preso di mira la farmacia “La Roncina” di via Tito ed intorno alle 18:30 erano entrati in azione, minacciando con l’uso di un taglierino la farmacista intimandole di consegnare l’incasso. Dopo essersi impossessati di 2.600 euro si erano dati alla fuga a bordo di un’autovettura parcheggiata nei pressi.
Dopo due giorni i due fratelli avevano messo a segno il secondo colpo rapinando la farmacia San Bartolomeo sita in via Arpea. Il modus operandi era sempre lo stesso. Entrambi con il volto travisato da cappucci e sciarpe, guanti calzati ed armi in pugno, avevano fatto ingresso intorno all’orario chiusura all’interno dell’esercizio commerciale. Questa volta uno dei due criminali aveva con sé una pistola di piccole dimensioni utilizzata per minacciare la farmacista. I due rapinatori non avevano però messo in conto la possibile reazione della donna, che in più occasioni aveva provato ad impedire ai rapinatori di impossessarsi dell’incasso. L’opposizione della farmacista non faceva desistere i rapinatori che, dopo averle strappato e danneggiato il telefono con il quale stava per chiedere aiuto, la aggredivano fisicamente per darsi alla fuga con il bottino, pari a 200 euro, non prima di averla chiusa all’interno del bagno della farmacia in modo da guadagnare del tempo prima che fosse lanciato l’allarme.
Il giudice per le indagini preliminari ha condiviso il quadro probatorio delineato, convalidando l’arresto in flagranza di reato ed emettendo al contempo la misura cautelare della custodia in carcere anche per le rapine dei giorni precedenti. Dovranno così rispondere di tre rapine pluriaggravate, detenzione di arma clandestina e lesioni personali.