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«A breve rintracceremo la baby gang della Canalina»

Ambra Prati
«A breve rintracceremo la baby gang della Canalina»

Così il tenente colonnello Aniello Mautone, comandante del Reparto Operativo del Comando provinciale dei carabinieri di Reggio Emilia, ai margini della presentazione del bilancio del 2025 dell’Arma

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Reggio Emilia «È stata identificata la baby gang del parco di Correggio: sei giovani, dei quali due minori di 16 e 17 anni e quattro tra i 20 e i 21, tutti residenti nel Reggiano, che il 10 dicembre scorso hanno pestato e rapinato tre ragazzini. I sei sono stati denunciati per lesioni personali e rapina aggravata in concorso. Siamo vicini, in base all’analisi delle telecamere, al rintraccio del branco della Canalina che il 19 dicembre in via Gandhi ha picchiato un reggiano di 15 anni ferendo l’amico che lo difendeva».

Così il tenente colonnello Aniello Mautone, comandante del Reparto Operativo del Comando provinciale dei carabinieri di Reggio Emilia, e il maggiore Francesco Coratti, comandante della Compagnia di Reggio Emilia, hanno commentato il bilancio dell’anno. Un bilancio definito dal tenente colonnello «collaborativo: il sistema integrato del nostro territorio nel complesso funziona bene, ogni istituzione fa la sua parte».

«Quelli riguardanti i minori sono casi delicati, e molto avvertiti dal sentire comune - ha proseguito Mautone - Ci tengo a sottolineare che la priorità dell’Arma reggiana è e resta l’esigenza di sicurezza dei cittadini: questo è il nostro primo dovere e su questo fronte il nostro impegno è massimo. Sui minorenni rilevo che le famiglie devono essere il primo baluardo, insieme alla scuola e alle altre realtà educative; quando ci sono dei problemi, i genitori e i ragazzini devono essere sostenuti».

In aumento - anche alla luce delle recenti novità legislative che hanno reso più severe le pene, come quella del femminicidio punibile con l’ergastolo - la violenza di genere. «C’è una maggiore propensione a denunciare da parte delle donne, il che è senz’altro positivo poiché è la spia di una consapevolezza e di una sensibilità che si sta facendo spazio. Venire a sporgere denuncia è sempre la scelta migliore: capisco che non è facile, visto che la maggior parte di questi reati avviene all’interno delle mura domestiche, ma solo così le donne possono trovare una tutela immediata».

Sull’impennata di litigiosità, con il boom di richieste al centralino del 112, secondo Mautone si tratta di «un fenomeno sociale evidente nei più diversi ambiti quotidiani: c’è meno educazione, meno pazienza, più propensione ad alzare i toni. Le denunce sono uno specchio delle tendenze sociali ed impongono, penso, una riflessione da parte della collettività».

Un’altra piaga sociale, «oggettivamente in aumento» anche per motivi demografici, sono le truffe agli anziani. «Gli specialisti del raggiro vanno a colpire la fascia più debole e indifesa della popolazione - ha dichiarato Mautone - Si tratta di reati vigliacchi, che oltre al danno economico demoralizzano chi li subisce. I responsabili sono trasversali alle diverse province, sono caratterizzati da un’elevata mobilità e non è facile catturarli: chi compie dei raggiri a Casalgrande, si sposterà a Sassuolo per fare lo stesso e per non essere individuato». Per questi motivi è fondamentale puntare sulla prevenzione e sull’informazione. «Il Comando ha incentivato le "lezioni" di legalità agli anziani in ogni luogo di aggregazione e i militari reggiani ci hanno creduto, incontrando centinaia di persone. Sono state 52 le truffe sventate. Insisteremo su questa strada». © RIPRODUZIONE RISERVATA